Risaliamo la cresta NE del Corno alle Scale, detta dei Balzi dell'Ora partendo dal Lago del Cavone. L'uscita sarebbe piu' precisamente da definire come "quasi-invernale" (o ancora meglio "voglia di invernale" eh eh), data la scarsita' della materia prima bianca; nonostante questo la salita è risultata appagante e delicata.  Raggiungiamo in auto il punto di partenza dalla nostra base appenninica di Montecreto (MO) percorrendo la SP 324 in direzione di Sestola, Fanano e Vidiciatico: qui giunti svoltiamo sulla SP71, superando l'abitato di La Ca', Madonna dell'Acero e proseguendo fino a giungere al Rifugio Cavone che sorge a fianco dell'omonimo laghetto (1422 m. - ampia possibilita' di parcheggio). Ci incamminiamo sul CAI 335-337 aggirando lo specchio d'acqua sulla dx ed iniziando a risalire con modesta pendenza nel bosco. La traccia continua parallela al corso del Rio Piano fino a sbucare, in ambiente aperto, nella bella conca della Valle del Silenzio. Ignorato il bivio sulla dx con il CAI 335 proseguiamo (CAI 337) rimanendo sul margine sx della conca, al limitare del bosco e risalendo, adesso con piu' fatica, fino a toccare il crinale NE nei pressi del Passo del Vallone (1697 m.). Iniziamo adesso a percorrere la cresta dei Balzi dell'Ora; dopo un breve strappo superiamo un tratto orizzontale roccioso un poco esposto per poi proseguire senza particolari difficolta'. Fin qui non è stato necessario neanche indossare i ramponi. Affrontiamo adesso la seconda meta' della cresta, piu' ripida ed esposta che ha invece richiesto obbligatoriamente l'utilizzo dell'attrezzatura invernale, specialmente per l'uscita finale alla croce di Punta Sofia (1939 m. - grande croce metallica). Qui giunti l'idea iniziale era quella di proseguire nel classico anello arrivando fino al Lago Scaffaiolo: le fortissime raffiche di vento ci hanno costretto ad una rapida discesa a valle lungo le piste da sci, passando per il rifugio Le Rocce e successivamente raggiungendo la strada asfaltata nei pressi del piazzale. Il dispiacere per il giro "mozzato" è stata ampiamente ricompensata da un lauto pranzo al ristorante di Madonna dell'Acero....anche queste sono soddisfazioni in montagna eh eh.