Val di Dona - Rifugio Antermoia - Val Udai

MANTELLO 2567 M.

Dona Accesso alternativo al Rifugio Antermoia rispetto alla classica salita da Gardeccia, privo di difficolta' ma abbastanza lungo e faticoso. Partenza dal paese di Fontanazzo, in Val di Fassa. Percorrendo la statale in direzione di Canazei, nei pressi dell'ingresso del paese, si nota, sulla sx, la segnaletica CAI 577 Val di Dona \ Rifugio Antermoia (si puo' partire anche dal retro della Chiesa). Si sale inizialmente tra le case sino ad intersecare uno stradello forestale che seguiamo svoltando a sx, in direzione di Campestrin. Transitiamo nei pressi della Baita Barcia Veia e continuiamo, svoltando a dx al successivo bivio, sempre sul 577, giungendo in localita'Lavazei; adesso lo stradello si fa ripido e presenta alcuni faticosi tratti in parte cementati, per agevolare la salita dei fuoristrada. Usciti finalmente dal bosco, la pendenza diminuisce e il panorama si apre sul Catinaccio. Ci immettiamo nella verde Val di Dona, disseminata qua e la di varie baite nonche dell'omonimo rifugio (Rifugio Dona, 2100 m.). Percorriamo l'amena valle, transitando per la localita' Camerloi (2200 m.) dove si incrocia il 580 proveniente dalla Val Udai e, dopo il piacevole tratto pianeggiante, ricominciamo a salire (adesso 580) ai piedi del ripido ghiaione che scende dalla Croda del Lago, sino ad incrociare il segnavia 578 proveniente dalla Val Duron. Proseguiamo in direzione del vicino Passo Dona (sempre segnavia 580), salendo faticosamente ai piedi della parete del Sass de Dona. Giunti al Passo (2516 m.), vale la pena seguire brevemente l'evidente traccia a sx (grandi ometti) che consente di giungere in vetta al Mantello (2567 m.), notevolissimo pulpito panoramico. Tornati al passo, caliamo rapidamente al Rifugio Antermoia (2497 m.) e l'omonimo splendido e famoso laghetto. Per il ritorno, seguiamo la strada fatta sino al bivio in localita Camerloi; qui scartiamo a dx prendendo il 580 e percorrendo la selvaggia Val Udai. Nel primo tratto la valle è stretta e ripida, e la traccia corre a fianco dell'omonimo rio, in un ambiente notevole. In basso la valle si allarga, la pendenza diminuisce; si passa a fianco di una sorta di antro con strani graffiti e si prosegue, scorgendo nella parte bassa, in alto sulla dx, le belle cascate di Soscorza. Arriviamo al bivio con il 579 che prosegue verso Muncion: noi teniamo la dx e continuiamo sul 580, in direzione di Mazzin. Il sentiero, in questo tratto ormai uno stradello forestale, sbuca a Mazzin. Prima di giungere in paese ad un bivio, prendiamo a sx seguendo le indicazioni per la Baita Barcia Veia (577). Si potrebbe tornare a Fontanazzo seguendo il 577 ma, onde evitare ulteriori controsalite, è forse consigliabile scendere sulla statale, attraversare la strada e proseguire sulla pista ciclabile \ pedonale che corre pianeggiante a fianco del fiume Avisio.

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