Monte Sillara da Iera per la Direttissima

MONTE SILLARA 1859 M.

Sillara2Itinerario faticoso con salita alla vetta del Sillara dal versante Toscano per la Direttissima ed un ritorno piuttosto avventuroso. Partenza dal piccolo borgo di Iera (MS, 547 m.), frazione del Comune di Bagnone, in Lunigiana. Per raggiungerlo percorriamo l'A12 uscendo ad Aulla, per poi prendere la statale SS62 in direzione di Villafranca in Lunigiana, dove la abbandoniamo seguendo le indicazioni per Bagnone; oltre Machignano, trascuriamo le indicazioni a sx per Treschietto e continuiamo sulla dx per Iera, entrando nella piccola frazione e dopo averla traversata lasciamo l'auto a bordo strada, prima dell'imbocco del ponte sul torrente Bagnone. Qui notiamo, sulla sx, le indicazioni CAI (CAI 116) ed uno stradello sterrato che conduce alla presa dell'acquedotto. Ci incamminiamo sullo stradello, superiamo una piccola Maesta' sulla dx, ignoriamo il bivio per Iera sulla sx  e giungiamo alla vasca di carico: qui lo stradello diventa un sentiero che in moderata salita si sviluppa parallelo al torrente in bell'ambiente caratterizzato da cascatelle varie, Incontriamo una seconda presa e poco oltre dobbiamo guadare il corso d'acqua, aiutati da una provvidenziale corda (attenzione che in presenza di abondanza d'acqua puo' risultare problematico). Si prosegue sul CAI 116 arrivando cosi' alle Capanne di Garbia (950 m.), antichi ricoveri in pietra di pastori oggi ristrutturati a bivacco per escursionisti. Qui troviamo un bivio: lasciamo il CAI 116 che prosegue a dx in favore del CAI 116B che, in salita piu' decisa, ci conduce ai ruderi delle Capanne di Iera (1050 m.), dove è presente una fonte (Fonte Marcello). Un sentiero segnato si stacca sulla sx ma noi proseguiamo dritti, in ripida salita sul CAI 116B con direzione il Banco della Nuda - Verzella. Piu' avanti incontriamo un nuovo bivio: a sx una traccia segnata conduce alla radura di Verzella mentre noi teniamo la dx sul CAI 116B. Tutta la zona è caratterizzata dalla presenza di manufatti pastorali, muretti a secco e ruderi di ricoveri. La traccia esce momentaneamente dal bosco, traversando una zona aperta e panoramica per poi riprendere con un ultimo strappo e condurci al limitare superiore del bosco, in localita' Barcari (1457 m.) (ruderi di ricovero addossato ad un grosso masso). Il CAI 116B continua traversando sulla dx una estesa pietraia guidati dai segnavia e giungendo in localita' il Banco della Nuda (1472 m.): qui abbandoniamo il CAI 116B che prosegue sulla dx e iniziamo a salire, senza traccia il ripido pendio di paleo (inzio della direttissima al Sillara). Dopo la prima balza, la pendenza momentaneamente diminuisce ed individuiamo facilmente il canalino che dovremo seguire e che sfocia sul crinale tra il Monte La Nuda di Iera e il Sillara. La pendenza in seguito aumenta notevolmente ed è consigliabile portarsi il prima possibile all'interno del solco del canale in quanto la progressione è piu' comoda. Nella parte finale il canalino piega a dx e con un ultimo tratto particolarmente erto, dove occorre aiutarsi con le mani, usciamo finalmente sul crinale incrociando i sgnavia del CAI 00 - AVP - GEA . Raggiungiamo sulla sx la vicina vetta del Sillara che regala un bel colpo d'occhio sui sottostanti ed omonimi laghetti. Adesso proseguiamo sul crinale, direzione Monte Matto: transitiamo poco sotto la cima del Paitino (1813 m.) giungendo alla sella omonima (1780 m.) crocevia di vari sentieri: noi ci manteniamo sul CAI 00. Poco sotto la vetta del Monte Matto, superato il bivio segnalato per il Lago del Bicchiere (CAI 717), abbandoniamo il sentiero CAI per calare nuovamente sul versante Toscano, seguendo una traccia non segnata ma all'inizio abbastanza evidente. Si scende su paleo piuttosto ripido, spostandoci gradualmente sulla dx; piu' avanti la traccia torna vaga ma l'orientamento non è particolarmente difficile. Si traversa un canale oltre il quale la pendenza diminuisce ed in breve, a vista, giungiamo in localita' Pianello di Lola (1580 m.), dove transita il CAI 118. Da qui iniziamo la lunga traversata che ci portera' alla radura di Verzella; la traccia è vaga se non del tutto assente e non c'è nessuna indicazione se non sporadici segni rossi nei tratti di bosco (utile il gps). Dal Pianello di Lola iniziamo a scendere sulla sx puntando a vista ai primi alberi di un boschetto che traversiamo rimanendo poco sotto il limite superiore, per poi proseguire su ripidi pendii di paleo, in marcata risalita fino ad incrociare ed attraversare la sorgente detta Fontana Gorgo (1530 m. circa). Adesso proseguiamo con percorso in leggera esposizione, restando alti sopra  le balze rocciose sottostanti e dopo aver doppiato un crinale caliamo ripidi puntando al margine superiore di un boschetto, all'interno del quale alcuni segnavia rossi aiutano momentaneamente l'orientamento. Usciti dal bosco, traversiamo un altro ripido canale oltre il quale una cengetta di paleo ci porta nell'ampio avvallamento sotto la sella del Monte Paitino, che attraversiamo a semicerchio rimanendo alti rispetto alla prima macchia boscosa per poi calare ed entrare nella seconda, posta al di sotto del crinale che scende dal  Monte Paitino. Inizialmente aiutati da alcuni segnavia  rossi arriviamo facilmente a valicare il suddetto cnriale, oltre il quale la traccia scende diagonalmente a sx perdendosi quasi subito. Il tratto seguente, da questo punto fino alla radura di Verzella, è stato effettuato usando il gps, su terreno boscoso ma piuttosto ripido. Una volta messo piede nella radura alcuni ometti guidano lungo il corso del torrente Bagnone di Verzella, traversandolo piu' volte fino ad entrare nuovamente nel bosco e rinvenire i ruderi in pietra di antichi ricoveri e muretti a secco. Adesso la traccia è evidente ed in breve raggiungiamo il bivio con il CAI 116B (gia' incontrato durante la salita). Da qui, seguendo il percorso fatto all'andata torniamo all'auto. 

Percorso che non presenta particolari difficolta' tecniche ma richiede cautela in quanto si incontrano numerosi tratti delicati su paleo molto ripido, assolutamente da evitare se bagnato. 

 

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