Monte Folgorito e Carchio da Riomagno

MONTE FOLGORITO 911 M. - MONTE CARCHIO 1080 M.

CarchioItinerario che tocca due cime minori delle Apuane, privo di aprticolari difficolta; giornata caratterizzat purtroppo da una prima parte con nubi basse e nebbia, che ci hanno privato di gran parte del panorama. Punto di partenza è il paese di Riomagno (LU) che raggiungiamo in auto uscendo dall' A12 a Versilia, e proseguendo in direzione di Seravezza (LU); percorrendo la SP9 giungiamo ad un ponte metallico che non attraversiamo proseguendo a sx, paralleli al corso del fiume Versilia, arrivando in breve a destinazione. Lasciamo l'auto nel parcheggio sulla dx appena superato il cartello di Riomagno; ci incamminiamo a ritroso per un centinaio di metri per poi seguire sulla dx un ripido stradello cementato (segnavia CAI 140). Superate alcune abitazioni lo stradello diventa una mulattiera detta della Canala che inizia a salire con vari tornanti. Si incontrano alcune deviazioni secondarie che vanno ignorate rimanendo sulla traccia segnata. Nella parte piu' alta le svolte sono piu' strette e ripide e ci conducono al crinale (Foce della Canala - circa 350 m.), nei pressi di un traliccio elettrico. Continuiamo sulla dx, seguendo i segnavia, sempre su larga mulattiera, inizialmente in ambiente piu' aperto con larghe vedute sulla costa. Si incontra un pannello informativo sui sentieri della linea gotica ed alcuni rifugi scavati nella roccia; la traccia prosegue in moderata salita superando un'altra piccola foce secondaria, la Foce del Ferro (468 m.) dove una traccia sulla sx scende verso Tre Metati. Proseguiamo sul 140 giungendo alla Cerreta di San Nicola (570 m. - poco prima una traccia segnata consente di tagliare senza toccare la piccola chiesa). Proseguiamo in ambiente aperto in direzione di alcune case sulla sx dove rinveniamo uno stradello: i segnavia CAI guidano lungo di esso, sulla dx. Ne percorriamo un breve tratto per poi tagliare sulla sx lungo una traccia poco evidente che taglia i tornanti dello stradello per poi incrociarlo nuovamente piu' in alto. Di nuovo sullo stradello, lo seguiamo sulla dx, in leggera discesa sino a incontrare un secondo stradello che svolta decisamente sulla sx in salita (una seconda traccia consente ancora una volta di tagliare i tornanti, ma risulta abbastanza infrascata). Proseguiamo per un bel tratto con muretti a secco sulla sx fino a ritrovare nuovamente i segnavia del CAI 140. La traccia adesso conduce ai piedi del pendio disseminato di felcioni che sale alla vetta del Folgorito. Il CAI 140 proseguirebbe su largo stradello che con varie svolte aggira la vetta del Folgorito dal versante di Pasquilio (lo percorreremo al ritorno). Noi seguiamo invece la traccia che sale diretta alla vetta; il sentiero è stato di recente ripulito e quindi risulta facilmente percorribile. E' stato tra l'altro attrezzato con salti e una mini-parabolica a favore dei bikers. Scelta che mi lascia qualche dubbio visto che il sentiero è ripido e stretto: credo sia decisamente pericoloso per un camminatore incontrare un biker che scende a tutta velocita'. Giungiamo in vetta con fatica (grande croce), senza poter godere del panorama causa fitta nebbia. Scendiamo sull'altro versante, tra qualche roccia e bassa vegetazione (segni blu) calando ad una sella con cippo marmoreo della Linea Gotica (853 m.). Proseguiamo sul crinale che collega il Folgorito al Carchio, su buona traccia segnata, inizialmente sempre tra bassa vegetazione, per poi uscire in ambiente aperto e (virtualmente) panoramico. Tocchiamo una quota secondaria (918 m.) per poi calare in localita' Le Forche dove una traccia segnata abbandona il crinale e scende sulla sx al sottostante stradello proveniente da Pasquilio (CAI 140). Rimaniamo sul crinale adesso roccioso e affilato, alla volta della sommita' del Carchio, seguendo una vaga traccia di cavatori che passa a monte di un albero isolato. Giunti ad un intaglio rinveniamo un bel sentiero di cava scalinato che risale rimanendo poco sotto il filo sul lato sx, in leggera esposizione e che termina nei pressi della zona di escavazione e del grande (ed orrido) ripetitore nei pressi di quello che rimane della vetta del Carchio. A circa meta' di questo ultimo tratto facciamo una breve digressione sulla dx scendendo qualche metro lungo un secondo grande intaglio da dove sale la lizza del Carchio (ripidissima). Seguiamo adesso la marmifera che aggira la vetta (o quello che ne rimane) sulla sx arrivando ad un casotto posto in posizione panoramica: qui senza traccia saliamo in breve al punto piu' alto (a meta' salita troviamo una postazione di guerra che aggiriamo sulla sx). Dalla cima scendiamo nuovamente al casotto e ripercorriamo la strada sino al ripetitore per poi scendere con ampi tornanti sul versante di Pasquilio. Transitiamo vicino al Rifugio Alleluia (906 m. - chiuso) e proseguiamo lungo lo stradello assecondando, ad un tornante a dx, una seconda traccia non segnata che taglia detto stradello, per riprenderlo piu' in basso proseguendo verso Pasquilio; lo abbandoniamo ad un bivio sulla sx che consente di tagliare e immetterci sulla forestale che coincide con il CAI 140. La forestale prosegue in falsopiano, traversa ai piedi di un esteso ravaneto; ignoriamo il bivio con una traccia segnata sulla sx di collegamento al crinale e proseguiamo incontrando una lapide a memoria di due partigiani uccisi. La forestale guida poco sotto alla sella con cippo marmoreo incontrato scendendo dalla vetta del Folgorito e continua aggirando la cima sulla dx. Incontriamo una caratteristica costruzione detta Baracca Gariba' oltre la quale la traccia vira decisamente a sx. Scendiamo seguendo sempre il CAI 140 che ci riporta alla Cerreta di San Nicola; senza raggiungerla scartiamo sulla sx ad un bivio segnato, dopo l'ultimo tornante dello stradello, per poi continuare sul CAI 140, lungo lo stesso percorso dell'andata, fino alla Foce della Canala per poi scendere a Riomagno e tornare cosi all'auto.

Gallery Monte Folgorito e Carchio da Riomagno

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