Sassolungo di Cibiana

SASSOLUNGO DI CIBIANA 2413 M.

CibianaSass Salita di grande soddisfazione, in ambiente solitario e selvaggio, che richiede un certo impegno per l'escursionista. Partenza da Forcella Cibiana (1530 m.), raggiungibile in auto sia da Forno di Zoldo che da Cibiana di Cadore, nella Valle del Boite. Qui si parcheggia (a pagamento) nel piazzale dove sono presenti le indicazioni e la biglietteria per la salita al Museo delle Nuvole di Messner, sul monte Rite. Noi invece attraversiamo la strada e imbocchiamo lo stradello sterrato seguendo le indicazioni CAI 483 AV3 per Forcella Bella. Dopo un breve tratto in discesa, svoltiamo a sx ad un primo bivio, continuando su ampio stradello, sino ad un secondo bivio, dove abbandoniamo lo stradello scartando a dx su sentiero 483. Saliamo nel bosco sino a giungere in una piccola radura (1870 m.) dove incontriamo un altro bivio: proseguiamo sempre seguendo i segnavia per Forcella Bella e la traccia che svolta decisamente a sx. Usciamo dal bosco e continuiamo traversando diagonalmente le ripide ghiaie che scendono dalla base delle pareti degli Sfornioi e Torre di Campestrin. Davanti a noi si erge la sagoma del Sassolungo di Cibiana. Giungiamo ad una prima forcella, continuiamo risalendo un ultimo strappetto e siamo a Forcella Bella (2112 m). Da qui caliamo, sempre sul 483, perdendo circa 70 m. di dislivello. Il sentiero continua verso il bivacco Campestrin, ma noi lo abbandoniamo scartando a sx su evidente traccia non segnata che si dirige, costeggiando pareti rocciose, verso lo zoccolo alla base del Sassolungo di Cibiana . Dopo un ultimo erto strappo su ghiaie, scorgiamo il primo bollo rosso (2150 m.): questi, insieme a provvidenziali ometti, ci accompagneranno sino in vetta. Si attacca superando un ripido saltino per poi andare a prendere una comoda cengia ascendente verso sx, in alcuni tratti piuttosto esposta. I bolli, prima della fine della cengia stessa, fanno nuovamente svoltare verso dx superando un primo breve caminetto e in successione un secondo camino verticale, piu' lungo del precedente, molto divertente. Si continua tra roccette sino ad una breve paretina di 3 m. alla quale segue un passaggio piuttosto originale: si tratta di superare l'ostacolo di un grande masso incastrato che ha creato un foro, a misura d'uomo. Per superarlo occorre procedere in spaccata (II-). Piccola nota: date le mie corte leve, ogni volta che leggo di spaccate rizzo le antenne: tranquillizzo tutti i gambacorta come me: nel passo in questione, la spaccata richiesta è alla nostra portata! Usciti dal foro si continua incontrando una bella cornice e ulteriori saltini mai troppo impegnativi, sino a giungere sul pendio di ghiaie terminale e quindi alla croce di vetta. Notevole panorama disturbato, purtroppo, da un minaccioso fronte piovoso in rapido avvicinamento. Cominciamo quindi velocemente la discesa. Seguiamo per un lungo tratto la vaga traccia su ghiaia e qualche ometto, calando prima sul pendio di vetta e quindi sulla facile cresta sud. A quota 2140 m., in prossimita' di una forcella, la traccia vira bruscamente a dx. Si incontra quasi subito una traversata su rocce piuttosto esposte agevolata da una corda fissa. Si continua sino ad affacciarsi all'imbocco del ripido canalino di rocce e detriti che ci depositera' alla base della parete. Questo tratto richiede cautela in quanto su terreno piuttosto sporco. Usciti dalle difficolta', una buona traccia ci ricongiunge in breve al sentiero percorso per giungere all'attacco e quindi al 483 proveniente dal bivacco Campestrin. Adesso occorre risalire alla Forcella Bella e quindi tornare alla Forcella Cibiana lungo l'itinerario fatto all'andata. La salita al Sassolungo di Cibiana presenta con una certa continuita' tratti di I,I+ e nel foro II-. Ovviamente per un alpinista si tratta di nulla, per un escursionista (quale sono) è invece da considerarsi un itinerario impegnativo, ma estremamente appagante. Da non sottovalutare la discesa, molto erta nel tratto finale del canalino roccioso.

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