Monte Corchia per Lizza dei Tavolini e Canale del Pirosetto (Anello da Levigliani)

MONTE CORCHIA 1678 M.

TavoliniItinerario faticoso e con qualche difficolta' di orientamento per quanto riguarda la risalita della Lizza dei Tavolini. Punto di partenza è il paese di Levigliani (582 m. - LU) che raggiungiamo percorrendo l'A12 fino all'uscita Versilia per poi proseguire sulla SP9, superando Seravezza e continuando sino al bivio con la SP10: la SP9 svolta a sx (ora via d'Arni) e oltrepassato il paese di Retignano giungiamo a destinazione (indicazioni turistiche per l'Antro del Corchia). Lasciamo l'auto nella piccola piazza Fiamme Gialle e risaliamo la strada asfaltata incontrando subito un bivio: a dx prosegue in direzione dell'ingresso turistico dell'Antro del Corchia mentre noi andiamo a sx (via Zeppolino). Seguiamo la via tra le case che esce dal paese fino al secondo tornante (panchina): scartiamo sullo stradello sterrato a dx. Incontriamo e superiamo il Ranch Olocco e successivamente altre case; lo stradello continua con un tornante a sx, supera una fattoria in localita' Ca' Morlo e termina in prossimita'  di una casa isolata, alla dx della quale si stacca una mulattiera delimitata da muretti in pietra (nessuna indicazione e qualche segno blu). La mulattiera piu' avanti sbuca su un'altra mulattiera pianeggiante che proviene dalla strada asfaltata che sale al Passo Croce. La seguiamo a dx (nessuna indicazione ma segni blu, rossi e primi segnavia gialli), oltrepassiamo sulla sx un traliccio elettrico e successivamente un rudere (ora segni gialli piu' frequenti). La traccia (ora piu' esile) si avvicina al fosso del Canale del Rio e risale parallelo a questo senza attaversarlo (i segni gialli aiutano anche in mancanza della traccia). Arriviamo nei pressi di un grande rudere, pieghiamo a dx e guadiamo un altro fosso (Fosso la Fredda) e poco dopo incontriamo un altro rudere (Ca' Sellora - 950 m.). Una freccia rossa alla sua sx va ignorata e proseguiamo, ora senza traccia, orrizzontalmente, oltrepassando il rudere fino a raggiungere (qualche tratto infrascato) il Canale del Permeccio (in questo tratto nessun segno giallo, ma è probabile che non me li sia persi io!). Risaliamo al meglio la dx orografica del canale fino a scorgere sull'argine opposto un tubo metallico e segni gialli: traversiamo il canale e proseguiamo la risalita. Da qui in poi l'orientamento è semplice, sia per la presenza costante del tubo che per i tanti bolli gialli e rossi. Dopo poco traversiamo nuovamente il canale e affrontiamo, su quello che rimane della Lizza dei Tavolini, un tratto abbastanza ripido, sempre paralleli al canale. Talvolta conviene allontanarsi un po' dalla linea tracciata dal tubo per salire piu' agevolmente. Incontriamo sulla sx un caratteristico anfratto naturale e poco dopo usciamo dalla parte piu' infrascata giungendo ai piedi (Borra del Permeccio) della parete rocciosa: si nota in alto a dx il tratto piu' spettacolare della Lizza dei Tavolini. Risalendo un breve pendio di ghiaie giungiamo all'imbocco della caratteristica cengia obliqua che taglia la parete diagonalmente, lungo la quale passa il tracciato della lizza. La cengia è larga e non fa avvertire l'esposizione; si avanza tra grandi massi sino ad un punto nel quale, a causa di un crollo, la cengia si restringe: sono pochi metri ripidi ma la presenza del tubo aiuta ad avanzare senza particolari problemi. Poco oltre la lizza entra in una galleria di circa 70 m. dal fondo un po' scivoloso. All'uscita incontriamo un tratto franato ma individuiamo facilmente in alto a sx il proseguimento: si risalgono le roccette a sx (I) fino a  riprendere il tracciato della lizza che prosegue svoltando decisamente a sx. Pochi metri inizialmente un po esposti, poi si continua senza piu' difficolta' giungendo rapidamente ad alcuni edifici di cava abbandonati (Colle del Rondinaio - 1327 m.). La lizza dei Tavolini prosegue a dx del grande ravaneto mentre noi risaliamo a vista il pendio a sx degli edifici puntando alla soprastante marmifera che raggiungiamo nei pressi di un tornante a dx. Ora seguiamo la marmifera in direzione del Passo Croce, oltrepassando 4 gallerie; poco oltre l'uscita dall'ultima di queste troviamo, sulla dx, l'inizio della evidente traccia per il Canale del Pirosetto (segni blu scoloriti). Risaliamo una spalla erbosa per poi puntare sulla dx alla base dei Torrioni del Corchia. La traccia traversa ora verso dx, su una cengia in leggera esposizione, portandosi ai piedi del canalino (il Pirosetto) tra la III° e IV° guglia. Entriamo nello stretto canale (qualche passo di I) e ne usciamo avendo cosi' aggirato il III° torrione. La traccia prosegue marcata con vari tornanti (qualche bollo blu) in bellissimo ambiente e giunti ad una panoramica sella prosegue sulla sx in direzione della cima Ovest del Corchia: superiamo un breve tratto di cresta un poco esposto e giungiamo cosi' in vetta (1632 m.). Adesso seguiamo la cresta puntando alla cima principale del Corchia; superiamo una quota secondaria e caliamo ad una sella, nei pressi della Cava dei Tavolini (da qui è possibile scendere alla sottostante marmifera). Avanziamo sulla cresta con alla nostra dx una rete di sicurezza che ci separa dall'imminente taglio di cava e risaliamo il pendio finale guidati da vari ometti. Dalla panoramica vetta scendiamo seguendo adesso i segnavia bianco-rossi in direzione del Rifugio del Freo. La traccia percorre la bella e facile cresta SW; incontriamo i resti del Bivacco Lusa Lanzoni (1640 m.) e giunti ad una spalla erbosa alle quale sbuca la Lizza delle Voltoline, giriamo decisamente a sx e arriviamo al rifugio (1180 m.). Adesso seguendo il CAI 6 passando prima dalla Foce di Mosceta (1186 m.) e poi dal Passo dell'Alpino (1076 m.): da qui il sentiero cala con stretti tornanti (le Voltoline) fino a condurci all'ingresso turistico dell'Antro del Corchia. Non resta adesso che seguire la strada asfaltata che ci riporta a Levigliani nella piazzetta dove avevamo parcheggiato l'auto. 

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