Monte Focoraccia - Lizze e Sentieri del versante sud dell'Altissimo

FOCORACCIA 1147 M.

Focoraccia Itinerario non troppo faticoso ma con alcuni tratti ripidi e delicati e con problemi di orientamento nell'ultimo tratto di discesa (fortemente raccomandato il gps). Punto di partenza è la marmifera per La Polla, situata sulla Via Monte Altissimo, poco prima di giungere ad Azzano (434 m. - cancello metallico ed indicazioni CAI e Cave Storiche, parcheggio lungo la strada, dato che nei pochi posti nei pressi del cancello adesso c'è il divieto di sosta). In macchina, uscendo dall A12 a Versilia, ci dirigiamo in direzione di Seravezza (LU); seguendo la SP9 giungiamo ad un ponte metallico che non attraversiamo proseguendo a sx, paralleli al corso del fiume Versilia, e superando i paesi di Riomagno e Malbacco. Lo stretto stradello asfaltato prosegue in salita e dopo un deciso cambio di direzione verso destra, prima di giungere ad Azzano, troviamo sulla sx l'accesso alla marmifera. Ci incamminiamo lungo il largo stradello (indicazioni CAI 32 e Cave Storiche) incontrando sulla sx un edificio e poco piu' avanti, sulla dx una centrale elettrica. Giungiamo in localita' La Polla (575 m.) dove sorge una cappella dedicata alla Madonna della Tacca Bianca. Qui la marmifera si biforca: noi proseguiamo a sx seguendo le indicazioni del CAI 32 che prosegue costeggiando un rudere per poi giungere alla sorgente del Serra superata la quale traversiamo un ravaneto e troviamo un bivio: il CAI 32 prosegue a sx mentre a dx in salita segni rossi indicano il "sentiero dei cavatori". La bella traccia sale con numerosi tornanti per poi traversare una zona franosa (rispetto a qualche anno fa adesso i segnavia sono piu' numerosi) e risalire fino a giungere ad incrociare la marmifera che sale alla Cava Macchietta. Prendiamo la marmifera a dx scendendone un breve tratto fino a rinvenire sulla sx la prosecuzione del "sentiero dei cavatori": si risale una spettacolare via di lizza, in alcuni punti ripida ma facilitata dalle taccature dei cavatori. Nella parte terminale si supera un traverso delicato con cavetto un po esposto, oltre il quale giungiamo alla Cava Macchietta. Dal piazzale di cava si nota sulla dx la scaletta metallica di accesso al Sentiero della Tacca Bianca. Adesso seguiamo la marmifera sulla sx, scendendone un breve tratto sino ad un tornante a sx, nei pressi di una serie di blocchi di marmo abbandonati: qui lasciamo la marmifera (nessuna indicazione) e seguiamo una evidente traccia lungo una vecchia via di cava che in moderata salita ci porta ad incrociare il CAI 32 poco oltre il bivio con il CAI 188. Seguiamo il CAI 32 sulla dx fino a rinvenire sulla sx l'inizio della traccia segnata che sale al Passo degli Uncini. Lasciamo quindi il CAI 32 e superiamo subito un corto traverso assistito da una utile corda superato il quale la traccia prosegue a salire con vari tornanti (segni rossi); dopo un erto canalino erboso sbuchiamo ad una forcellina in bella vista della ormai prossimo crinale che collega il Passo del Pitone al Passo degli Uncini. Con un ultimo tratto tra roccette e paleo, in bellissimo ambiente caratterizzato da pinnacoli rocciosi, senza particolari difficolta', sbuchiamo (circa 1341 m.) nel tratto finale del canalone che dal Passo della Greppia sale a quello degli Uncini, lungo il quale corre il CAI 33. Non raggiungiamo il Passo degli Uncini ma cominciamo a scendere il CAI 33 in direzione del Passo della Greppia (1210 m.). Proseguiamo sempre sul CAI 33 diretti al Passo del Pitone con bellissimo percorso transitando ai piedi dei vari picchi rocciosi caratteristici del crinale. (alcuni tratti sono facilitati con corde). Risalendo un ultimo ripido canalino roccioso (cavetto metallico) raggiungiamo il Passo del Pitone (1088 m.); insistiamo sul CAI 33 che dopo un breve aggiramento di uno spuntone di roccia giunge ad una sella con croce e lapide in memoria di Andrea Marchini e Giuseppe Antolini (1055 m. - a volte questo è indicato come Passo del Pitone). Qui decidiamo, giusto per aggiungere una cima al giro, di raggiungere la vicina vetta della Focoraccia. Proseguiamo quindi sul CAI 33 che dopo una corta discesa, traversa da sx a dx una cengia ascendente attrezzata che ci conduce al Passo della Focoraccia (1060 m.). Qui giunti, lasciamo il CAI 33 e senza traccia (nessuna difficolta') seguiamo il crinale tra rocce e paleo, parte finale della cresta est della Focoraccia, sino alla panoramica vetta. Tornati sui nostri passi fino alla sella con lapide, dobbiamo scendere in direzione de La Polla per chiudere l'anello: la traccia seguita fa parte del Sentiero della Liberta' ma a differenza del tratto che sale dal Colle della Tecchia, questo presenta qualche problema di orientamento e nessuna segnalazione (se non rari ometti e qualche bollo scolorito nella parte finale). Scendiamo un invaso erboso (ignorando una traccia piu evidente che rimane alta sulla dx) fino ad entrare nel bosco costeggiando un canale di ghiaie. Caliamo ripidi paralleli al canale fino a quando due ometti segnalano il punto dove iniziare a traversare verso sx. Da qui la traccia è praticamente assente e l'utilizzo del gps diventa indispensabile (ho seguito la traccia della carta 4Land). Si superano due piccoli canali, rami superiori del Canale del Prato, oltre i quali la traccia torna piu' evidente fino a confluire finalmente sul CAI 32. Continuiamo quindi su questo fino a giungere a La Polla e da li seguendo la marmifera torniamo all'auto.

 

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