Splendida e faticosa salita alla terza cima delle Pale di San Martino. Punto di partenza per questa lungo itinerario è la Val Venegia; la raggiungiamo in auto dalla Val di Fiemme, seguendo prima la SS50 per il Passo Rolle, superiamo il Centro Visitatori del Parco di Paneveggio, e imbocchiamo la SP81 diretta al Passo di Valles. Ne percorriamo un breve tratto per poi svoltare a dx (indicazioni Val Venegia) per buona sterrata che in pochi minuti ci porta al Pian dei Casoni, dove parcheggiamo (1775 m. - parcheggio a pagamento, ticket all'inizio della sterrata). Ci incamminiamo sullo stradello forestale che si addentra nella panoramica vallata, superando subito la Malga Venegia e successivamente la Malga Venegiota. Proseguiamo e poco dopo la baracca della teleferica rinveniamo un bivio: abbandoniamo la forestale e prendiamo a sx il CAI 710 Sentiero Quinto Scalet. Risaliamo nel bosco ed ad successivo bivio rimaniamo a dx; usciamo in zona piu' aperta, a ridosso di una bella parete, e proseguiamo in ambiente roccioso, superando un breve e facile tratto attrezzato. Adesso la traccia risale l'ampio vallone e ci conduce con fatica al Passo Mulaz (2619 m.). Da qui proseguiamo scendendo in direzione del rifugio, senza raggiungerlo, sino a rinvenire i segnavia del CAI 703 AV2 che risalgono alla vicina Forcella Margherita (2655 m. - dal Passo Mulaz si puo' anche tagliare dritti alla base delle ripide serpentine del sentiero 703). L'ultimo tratto prima della forcella è attrezzato e parzialmente franato ma si passa senza patemi. Adesso, in ambiente spettacolare, la traccia compie un traverso su ghiaie e nevai residui, da sx a dx sino a portarsi sotto l'erto canale di accesso al Passo delle Farangole. Dato il terreno estremamente friabile i segnavia conducono sulla sx del canale risalendo un breve saltino attrezzato con staffe, leggermente esposto, e continua, sempre assistiti dal cavo, rimanendo a ridosso delle rocce del canale; giungiamo cosi' al Passo delle Farangole (2814 m.). Caliamo adesso sull'altro versante, anche in questo caso caratterizzato da un ripido canale di rocce instabili; come per la salita, il CAI 703 guida sul lato sx ed aiutati dal cavo e nel tratto finale da una scaletta, ci deposita alla base del canale. Qui giunti, abbandoniamo il 703 per scartare a dx su chiara traccia su ghiaie (freccia di legno con scritta "Bureloni"). Da adesso la salita sara' orientata esclusivamente da numerosi ometti. Inizialmente la traccia rimane in prossimita' della parete; si incontra una sorta di nicchia oltre la quale una traccia (che ignoriamo) segna l'inizio della via normale all'Cima di Valgrande. Gli ometti ci fanno allontanare dalla parete e dopo una breve discesa riprendiamo a salire giungendo nella conca del Ghiacciaio delle Zirocole (quel poco che ne rimane). Qui gli ometti deviano sul lato dx e, superato il residuo di ghiacciaio, ci guidano con fatica sino a raggiungere il Passo dei Bureloni (2964 m.). Proseguiamo a sx inerpicandoci lungo una corta ma ripida dorsale di sfasciumi, proprio sulla sx dell'imbocco del Canale dei Bureloni (quindi meglio non scivolare). Si raggiunge una sella ghiaiosa tra le Zirocole e la Cima dei Bureloni. Ancora gli ometti ci indicano la via di salita alla vetta; lungo cengette ghiaiose e cornici, superando qualche breve tratto di I, si arriva ad uno spettacolare intaglio di cresta, dal quale si segue la stessa sulla dx. Rimane da salire l'ultimo breve pendio di ghiaie e finalmente siamo in vetta....o meglio in paradiso! Panorama smisurato e mozzafiato, complice anche una giornata di meteo piu' che perfetto! La discesa avviene lungo la stessa via di salita.

La via normale ai Bureloni non presenta difficolta' tecniche particolare, ma si svolge comunque in ambiente severo ed isolato; contando anche il dislivello notevole, è da considerarsi una salita impegnativa. Nel superamento del ghiacciaio delle Zirocole, le tracce e gli ometti sono molteplici, a voi la scelta; l'orientamento è comunque chiaro.