Monte Brusa' (Anello da Treschietto)

MONTE BRUSA 1797 M.

BrusaLungo e faticoso itinerario su antiche vie di pastori privo di difficolta' e interamente su sentieri CAI. Punto di partenza è il piccolo borgo di Treschietto (MS 444 m.) che raggiungiamo in auto percorrendo l'A15 ed uscendo ad Aulla; da qui seguiamo le indicazioni per Villafranca Lunigiana per poi svoltare sulla provinciale per Bagnone e proseguire fino a Treschietto. Il borgo si compone di 4 piccoli nuclei: noi seguiamo le indicazioni per Querceto e parcheggiamo l'auto nello spiazzo al termine della strada. Ci incamminiamo in discesa sulla asfaltata che abbandoniamo subito al primo tornante deviando a dx su stradello sterrato dove rinveniamo dopo pochi metri le indicazioni del CAI 118 e una traccia che abbandona lo stradello scartando sulla dx (unico tratto con segnavia scarsi). Presto la traccia diventa una mulattiera inerbita; contorniamo il Monte Lavacchio sino ad immetterci su un'altra sterrata che seguiamo a sx. I segnavia del CAI 118 ci guidano sino ad incontrare un bivio, nei pressi di uno spiazzo della sterrata che prosegue molto dissestata. Ignoriamo le indicazioni per la Torre dei Porri e proseguiamo dritti. Piu' avanti i segnavia, nei pressi di un tornante, ci fanno abbandonare lo stradello in favore di una mulattiera sassosa che entra nel bosco caratterizzata da alcuni tratti con ringhiere di legno. Giungiamo alla Fonte Cornale (1030 m. cartello di legno) per poi continuare nella bella faggeta. La mulattiera prosegue evitando la modesta vetta del Monte Cimarola e puntando al crinale; adesso la traccia si sviluppa su terreno roccioso, con un tratto breve e facile attrezzato con catena. Rientriamo nuovamente nella faggeta e insistiamo con fatica sino a giungere ai ruderi delle Capanne Batone (statua-stele). Dopo un successivo tratto pianeggiante incontriamo anche il bivacco Capanna Batone (1346 m. - breve deviazione dal 118). Ignoriamo sulla sx le indicazioni per il Bivacco Matale e, tornati sul crinale, incontriamo un nuovo bivio: il 118b sale direttamente al Passo di Badignana (alcuni tratti attrezzati) mentre il 118a (che abbiamo seguito) fa un giro piu' ampio. La mulattiera principale quindi svolta a dx, esce dal bosco e con un traverso su prati raggiunge il crinale erboso (Pianella della Lola). Adesso si traversa un pianoro prativo sino ai ruderi in localita' La Cocca (1586 m.) sino ad incontrare un bivio: noi rimaniamo sulla mulattiera che qui svolta decisamente a sx e sale in diagonale per prati, scavalcando il costone del Monte Nagutto e calando successivamente nella conca di origine glaciale della Poltrona del Vescovo. La traccia taglia a mezza costa l'anfiteatro e prosegue su bella cengia rocciosa depositandoci al Passo Badignana (1682 m.). Qui ci incamminiamo sullo 00 seguendo il crinale, caratterizzato dai dirupati versanti toscani a sx e quelli piu' docili e boscosi a dx, in direzione della prativa vetta del Monte Brusa (qualche tratto leggermente esposto ma nessuna difficolta'). Dalla cima cominciamo il lungo rientro al punto di partenza, calando sempre sullo 00 sino al vicino Passo delle Guadine (1681 m.). Qui abbandoniamo il crinale svoltando a sx lungo il CAI 120 che traversa ai piedi dei ripidi pendii rocciosi del Monte Brusa, superando alcuni canaloni e proseguendo sempre molto panoramico sino ad una sella erbosa (1355 m.). Qui con brevissima deviazione raggiungiamo la croce sommitale del Monte Federici (1375 m.), un bel balcone panoramico....nel nostro caso con vista fulmini!. Tornati al bivio lasciamo il CAI 120 e scendendo a sx (120 bis) raggiungiamo rapidamente il Bivacco Matale. Continuiamo lasciando il bivacco alla nostra sx (indicazioni per la Fonte) e rientriamo nel bosco per poi svoltare decisamente a dx, passando ai piedi del salto roccioso del Monte Federici sino a incontrare nuovamente il CAI 120, in localita' Collara (1293 m.). Continuiamo a scendere sul CAI 120, incontriamo in successione tre edicole sacre (Sant'Antonio di Sopra, Sant'Antonio di Sotto e Salve Regina); traversiamo i boscosi pendii del Monte Alarola e valichiamo l'omonimo passo (863 m.). Ignoriamo la sterrata e insistiamo sul CAI 120 sino a sbucare nei pressi dell'acquedotto di Monterole (579 m.). Adesso siamo su strada asfaltata, superiamo una piccola cappella sulla sx e ci dirigiamo verso Vico (via crucis) . Infine non resta che proseguire, superando il torrente Acquetta, sempre su strada asfaltata, in direzione di Treschietto, risalendo brevemente sino al punto di partenza.

 

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