Orrido di Botri - Sentiero del Trattoio

SELLA DEL CAMPACCIO 1269 M. 

Itinerario impegnativo e selvaggio, per gran parte fuori dai sentieri segnati (leggere le note in fondo). Punto di partenza è il Rifugio Forestale Casentini (1250 m.) per raggiungere il quale da Lucca seguiamo la SS12 direzione Bagni di Lucca sino a località Chifenti; qui svoltiamo a sx sulla sulla SS445 direzione Aulla, per poi immetterci sulla SS56 e seguire le indicazioni per il Passo Giovo mantenendosi sempre sulla SP56 (strada Ducale). La strada è piuttosto stretta e tortuosa ma senza particolari problemi. Si trascura la deviazione a dx per l'Orrido di Botri, e dopo una lunga serie di tornanti si giunge al Rifugio Forestale Casentini. Superato l'edificio termina l'asfalto e sulla dx c'è uno slargo buono per il parcheggio. Ci incamminiamo adesso lungo il CAI 14 ma dopo pochi metri lo lasciamo scartando a sx e seguendo una evidente traccia (non segnata); si tratta di una variante alta del CAI 14, meno diretta,  che va a guadare piu' a monte il Solco Grande (ramo del Rio Mariana). Oltre il guado la buona traccia risale fino a confluire nel CAI 14A (diretto al Rifugio Casentini): lo seguiamo a dx, in discesa, fino a riprendere il CAI 14. Proseguiamo a sx su quest'ultimo risalendo brevemente fino al Col della Prada (1288 m.), superato il quale la traccia cala fino a guadare il Rio Ribellino e il Fosso della Serotina. Proseguiamo giungendo al pianoro erboso di Campagnaia (1150 m.); una traccia con segni blu sulla dx condurrebbe al Casotto Burlamacchi ma noi la ingnoriamo ed insistiamo sul CAI14 giungendo in una zona caratterizzata da una grande frana, ai piedi della Lezza che Cola; qui i segnavia guidano tra i grossi massi, sino a tornare nuovamente su sentiero piu' agevole nel bosco e giungere ad un punto panoramico in localita' Piastreto (1170 m.). Il CAI 14 prosegue sulla sx diretto al ex rifugio Fontana a Troghi ma noi lo lasciamo in favore di una traccia (sentiero dello Spiaggione), inizialmente molto evidente, sulla dx (inizia in prossimita' di un cartello di "sentiero interdetto" - qui si entra nell'area protetta della riserva). La traccia guida (segni blu) nel bosco ed inizia a scendere aggirando sul lato sx un risalto di roccia e successivamente transitando alla sua base. Proseguiamo sempre su traccia evidente fino a giungere ad un quadrivio, in prossimita' di un masso (ometti e segni blu): una traccia prosegue sulla dx (sentiero del Ribellino) e poco sotto il masso, sulla sx prosegue il sentiero dello Spiaggione (segni blu). Noi invece dobbiamo continuare dritti in discesa puntando ad arrivare sul fondo dell' Orrido; da qui in poi la traccia è molto meno evidente e non sono presenti ne segnavia ne ometti. Caliamo lungo una dorsale erbosa che poi lasciamo a dx giungendo (con pendenza del terreno che aumenta man mano che scendiamo) al di sopra di un salto roccioso che ci separa dal fondo dell'Orrrido: lo vinciamo aggirandolo per una cengetta delicata sulla dx che termina a monte di un piccolo solco secondario cartterizzato da ghiaie agevoli da scendere:  mettiamo cosi' piede sul fondo dell'Orrido, poco prima di un decisa ansa del Rio Pelago. Iniziano qui i problemi di orientamento: dobbiamo raggiungere sul versante opposto (dx idrografica) la traccia del sentiero dei Pescatori, un altro antico sentiero che traversava sui pendii boscosi a mezza costa tra le verticali pareti rocciose ed il fondo dell'Orrido. Ci aiutiamo col gps e saliamo a vista il ripido pendio lasciando il fondo dell'Orrido poco sotto al punto in cui vi siamo scesi, in prossimita' di una piccola pozza d'acqua. Seguendo la massima pendenza in breve rinveniamo una evidente traccia orizzontale che iniziamo a seguire sulla dx: siamo sul sentiero dei Pescatori. La traccia piu' avanti iniziera' ad essere vaga per poi scomparire del tutto; anche in questo tratto l'uso del gps è stato fondamentale. Dobbiamo continuare a traversare lungamente verso dx, superando un canale e risalendo ripidi per poi traversare a dx lungo una cengetta erbosa e doppiare un crinalino. Insistiamo a dx in ascesa diagonale fino a toccare il margine di un canale di ghiaie che non va oltrepassato, ma risalito fino al suo culmine. Da qui, piegando un poco sulla sx, puntiamo a raggiungere la base delle pareti rocciose soprastanti. Toccate tale pareti le costeggiamo sulla sx fino a rinvenire una debole traccia che inizia a risalire sulla dx tra erbe e rocce, seguendo una cengetta un po' esposta oltre la quale un tornantino ci fa piegare a dx e per facile roccette agguantiamo un' altra cengetta rocciosa dove troviamo il cavo. Seguiamo la cengetta a sx, interrotta nel mezzo da una corta spaccatura, che grazie al cavo superiamo senza problemi. Siamo ora sull'aereo crinalino roccioso che scende dal Belvedere del Campaccio e che dobbiamo seguire (con cautela) per alcuni metri (qui senza cavo). Ritroviamo adesso il cavo che da ora in poi sara' continuo (anche se spesso scomodo da usare causa erbe ed arbusti); iniziamo a traversare verso sx tra erbe e roccia, il pendio ripidissimo ed esposto, giungendo sul fondo di un evidente canale. Qui termina il cavo e dobbiamo risalire il ripido canale, senza traccia, ma con relativa facilita', fino a sbucare all'altezza di una sella in localita' Campaccio (1269 m.), nei pressi di un tavolo di legno con panche (qui usciamo dalla zona "proibita" della Riserva). Adesso possiamo seguire i segnavia bianco-rossi (CAI 13) che guidano sulla dx in discesa nel bosco e che ci ricondurrebbero piu' velocemente al punto di partenza, oppure (come abbiamo fatto noi) seguire la traccia (segnavia rossi) sulla sx: percorriamo cosi' il panoramico sentiero della Cornice che traversa alto ed in ambiente aperto (in qualche punto leggermente esposto) sopra l'Orrido, transitando per le sommita' del Balzo del Cane e del Pistello. Superato quest'ultimo la traccia si allarga e in moderata discesa piega in direzione del  Rifugio Forestale Casentini. Ad un successivo bivio prendiamo a dx (continuando a sx si raggiungerebbe la vicina strada Ducale), in leggera salita, ed incontriamo un ulteriore bivio  con il sentiero che scende dalla sella in localita' Campaccio (che ignoriamo); proseguiamo sulla sx quasi in piano fino ad arrivare al rifugio e quindi al parcheggio, chiudendo cosi' l'anello.

NOTE:

  • Come gia' scritto parte dell'itinerario si svolge all'interno della Riserva Naturale Statale gestita dal Reparto Carabinieri per la Biodiversita' di Lucca; l'accesso a queste zone è quindi interdetto in assenza di specifica autorizzazione. 
  • Data la tipologia di itinerario e sopratutto le difficolta' di orientamento, il mio consiglio è, per chi è interessato a questa zona, l'acquisto di questa ottima guida "Le Dolomiti della Val di Lima e l'Orrido di Botri", nonche' della mappa ad esso collegata (del quale qui a fianco vedete uno stralcio), vera e propria bibbia escursionistica e punto di riferimento fondamentale, senza la quale non ci saremmo mai avventurati. 
      7/10
 Impegno Fisico  6/10
 Panorami  6/10
 Disl. Salita  754 m.
 Disl. Discesa  754 m.
 Sviluppo  10 Km
 Durata  7h
 Aggiornata a  2021

 

TrattoioMap

 (Clicca sull'immagine per ingrandire)

 

Gallery Orrido di Botri - Sentiero del Trattoio