Penna Rossa E e O - Zucco del Chiasso (Anello da Renara)

PENNA ROSSA E 707 M. - PENNA ROSSA O 690 M. - ZUCCO DEL CHIASSO 701 M.

Itinerario breve e poco faticoso ma assolutamente non banale; saliamo tre basse cime minori con bel giro ad anello quasi interamente fuori dai sentieri CAI. Punto di partenza è la Valle di Renara, che raggiungiamo in auto uscendo dall'A12 all'altezza di Massa, per poi seguire le indicazioni per i paesi di Canevare e Guadine, percorrendo Via della Bassa Tambura, sino al piccolo borgo di Gronda; qui abbandoniamo la strada principale per svoltare a dx nei pressi di un ponte che valichiamo, per poi continuare per circa 1.5 km su stradello asfaltato, al termine del quale parcheggiamo a bordo strada. Proseguiamo a piedi sullo stradello adesso sterrato (siamo sul CAI 42) e giungiamo nella zona delle Cave di Renara (310 m.). Nei pressi di un edificio abbandonato lasciamo i segnavia CAI a dx e prendiamo a sx (indicazione Lizza della Monorotaia). Pur non segnata, la via da seguire è evidente; nel tratto iniziale risulta ancora in parte asfaltata. Ci addentriamo nel Canale della Buchetta, superando una zona di grossi massi e pozze d'acqua; in questo tratto la via di lizza risulta fortemente degradata, ma l'orientamento rimane elementare. Alla nostra sx si comincia a delineare l'ardito percorso della Lizza della Monorotaia che risale lungo il Fosso del Chiasso. A quota 543 m. parte la Monorotaia, caratterizzata dai suoi 2500 gradini; ne cominciamo la risalita per abbandonarla dopo poco (ometto), prima che la pendenza aumenti, scartando sulla sx. Seguendo gli ometti, tra grandi massi, attraversiamo il Fosso del Chiasso, puntando all'erto pendio di paleo sotto la verticale della gialla parete dello Zucco del Chiasso, prima delle tre cime che raggiungeremo. Al di la' del fosso la traccia si fa piu' marcata e sono presenti bolli rossi (un po' scoloriti). Si sale con ripide serpentine fino a quando la pendenza diminuisce; sulla sx notiamo un canalino alla destra dello Zucco del Chiasso: lasciamo momentaneamente la traccia principale e ci portiamo ai piedi del canale, che risaliamo (ripido ma facile) fino ad una stretta forcellina. Da qui raggiungiamo in pochi minuti la esile vetta dello Zucco del Chiasso risalendo la cresta N, stando poco a dx del filo (qualche passo di I), nella prima parte ostacolati da qualche arbusto e sul finale con qualche metro esposto. Torniamo con cautela alla forcellina e di qui alla traccia principale precentemente abbandonata; proseguiamo la salita (sempre bolli rossi, ora piu' rari) fino ad un'altra forcella sulla sx. La traccia adesso prosegue sulla dx e si fa piu' impegnativa; traversiamo tra rocce e paleo un costone sulla dx per poi affrontare una aerea cengetta rocciosa, dotata pero' di ottimi appiggli ed appoggi. Si traversa un invaso oltre il quale, senza piu' difficolta' si raggiunge il bacino marmifero del Valocchione. Attraversiamo un ravaneto e saliamo a monte di un primo taglio di cava; sulla sx scende la bella lizza del Valocchione. Prima di proseguire sulla lizza, saliamo ancora un poco (sempre sulla lizza) fino a giungere ad un taglio di cava piu' in alto, situato a ridosso di un costone roccioso. Torniamo sui nostri passi ed iniziamo a scendere lungo la lizza, superiamo una cava piu' bassa e poco oltre affrontiamo alcuni metri piu' ripidi e degradati; scartiamo sulla dx (ometto) assecondando una traccia che risale fino ad una costola rocciosa, la supera, e pianeggiando ci prosegue fino alla Foce della Cimetta (cava). Da qui puntiamo alla vicina ed evidente traccia che scende diretta verso il fondo del canal Fecorino: non la raggiungiamo e scartiamo sulla sx seguendo una traccia che si dirige verso la vicina Penna Rossa Est, da prima traversando su terreno boscoso ripido e successivamente su un aperto crinalino roccioso (esposto) fino ad un rilievo secondario che viene aggirato sulla dx sempre su evidente traccia (esposta). Proseguiamo ormai poco sotto la cima della Penna Rossa Est, che raggiungiamo scartando liberamente sulla sx quando la traccia inizia a perdere quota, risalendo su terreno boscoso ripido ma facile. Torniamo sulla nostra traccia e proseguiamo, traversando una breve placca nerastra un poco esposta, oltre la quale giungiamo alla sella tra le due Penne Rosse (taglio di cava). Qui è possibile puntare direttamente a raggiungere la vetta della Penna Rossa Ovest, superando nei metri iniziali il filo di cresta piuttosto esposto, alla sx del taglio di cava (II - consigliabile farlo in sicxurezza). Noi invece iniziamo a calare lungo la lizza che si stacca sulla dx e che si interrompe dopo poco; continuiamo a vista, nel ripido bosco, fino a quando incrociamo una evidente traccia che esce dagli alberi e traversa sulla sx diretta ad un taglio di cava, sotto le pendici settentrionali della Penna Rossa Ovest. La traccia prosegue, superando altri tagli di cava e raggiunge un primo crinalino aperto. Scavallato tale crinalino la traccia (ora piu' vaga) continua a traversare fino a giungere ad un secondo crinalino (cresta O della Penna Rossa). Scavallato anche questo (su breve cengetta rocciosa un poco esposta) la traccia scompare ma siamo ormai in vista del ravaneto che caratterizza la parte alta del Canal Bertone. Raggiunto il ravaneto iniziamo a risalirlo tenendoci sul lato sx fino a giungere alle cave ; dietro i resti di un edificio, addossato alle rocce si nota un gradino artificiale di massi accatastati: lo si risale e si prosegue sulla sx, fino a rinvenire, dopo pochi metri, una traccia che risale, un po' esposta sul versante del canal Fecorino, fino a giungere ad una forcellina soprastante un taglio di cava (ometto); proseguiamo sulla sx fino a giungere sulla cresta rocciosa che seguiamo fino a toccare il punto piu' alto della Penna Rossa Ovest. Torniamo indietro fino all'edificio di cava e proseguiamo seguendo il crinale di collegamento con il Pizzo di Gronda (vaga traccia). Dopo qualche su e giu' incontriamo un ometto che indica il punto nel quale abbandonare il crinale ed iniziare la discesa verso Renara. La traccia, molto vaga nei primi metri, traversa diagonalmente verso sx diretta ad un crinalino roccioso; una volta raggiuntolo lo seguiamo calando fino ad un successivo ometto, dove lo abbandoniamo. Continuiamo a traversare verso sx, perdendo quota, scavallando un secondo crinalino. Da qui l'obiettivo è raggiungere la lizza della Penna Rossa (ben visibile da Renara); la vaga traccia seguita fino ad ora svanisce (o per lo meno noi l'abbiamo persa) quindi proseguiamo a vista aiutati dal gps. Arrivati sulla lizza la seguiamo per pochi metri verso dx per poi preferire una traccia scalinata di cavatori sulla dx. Giunti ad una spalla sia il sentiero di cavatori che la lizza spariscono; senza traccia continuiamo a traversare sulla sx (su terreno un po' esposto) per poi calare a vista puntando al fondo del fosso di Renara, fino a ritrovare la traccia piu' in basso, nei pressi del margine di un boschetto: seguendola sbuchiamo nel fondo del canale che attraversiamo, risalendo poi il versante opposto per giungere cosi' nei pressi del piazzale di cava e da qui, seguendo lo stradello sterrato sulla dx, torniamo all'auto. 

 

      6/10
 Impegno Fisico  5/10
 Panorami  7/10
 Disl. Salita  780 m.
 Disl. Discesa  780 m.
 Sviluppo  7 Km
 Durata  7h00
 Aggiornata a  2023

 

PennaRossaMap

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