Pania della Croce - Cengia del Nonno e Cresta S

PANIA DELLA CROCE 1858 M. 

Saliamo alla vetta della Pania della Croce percorrendo prima un insolito e poco conosciuto tracciato, noto come Cengia del Nonno, che corre parallelo al CAI 125, ma che si sviluppa ai piedi delle pareti rocciose del versante SO della Pania della Croce, collegando le Gorfigliette alla Croce del Nonno: da qui poi proseguiremo percorrendo la cresta S.  Punto di partenza è il paese di Levigliani (582 m. - LU) che raggiungiamo percorrendo l'A12 fino all'uscita Versilia per poi proseguire sulla SP9, superando Seravezza e continuando sino al bivio con la SP10: la SP9 svolta a sx (ora via d'Arni) e oltrepassato il paese di Retignano giungiamo a destinazione (indicazioni turistiche per l'Antro del Corchia). Dalla piazza Fiamme Gialle la strada asfaltata prosegue incontrando subito un bivio: a dx continua in direzione dell'ingresso turistico dell'Antro del Corchia (850 m.), che in questa occasione abbiamo potuto raggiungere in auto (di norma il traffico non sarebbe consentito alle auto). Lasciamo l'auto a bordo strada, poco prima dell'entrata turistica all'antro, e proseguiamo sullo stradello (CAI 9); poco oltre l'ingresso turistico i segnavia CAI ci fanno scartare sulla dx lasciando la strada di cava; iniziamo a risalire con numerosi ripidi tornanti tornanti (le "Voltoline") fino al Passo dell'Alpino (1076 m.) dove incrociamo il CAI 122 che sale dal paese di Pruno.  Proseguiamo in salita piu' moderata, su rocce gradinate fino a giungere ad una bella spalla panoramica con marginetta. Il CAI 9 continua adesso pianeggiando ed entrando in una bella abetaia fino a sbucare presso la Foce di Mosceta (1186 m. - cippo commemorativo e marginetta). Lasciata la deviazione a sx per il vicino rifugio Del Freo proseguiamo sulla dx sul CAI 126 fino ad un ulteriore bivio: scartiamo a dx lungo il CAI 125 diretto alla Foce di Valli. Come accennato all'inizio il  tracciato originale della Cengia del Nonno partirebbe dalle Gorfigliette ma noi decidiamo di evitare il primo tratto, confuso e meno interessante, che comporta l'attraversamento di una serie di 3 ghiaioni. Ci incamminiamo quindi sul CAI 125 e una volta superato l'ultimo ghiaione, prima che la traccia valichi un costone, iniziamo a risalire il ripido pendio di paleo (nessuna traccia) puntando alla base delle pareti. A circa meta' salita notiamo un paio di ometti e andando oltre finalmente raggiungiamo la labile ma (in questo tratto) ben visibile traccia della Cengia del Nonno (che poi in realta' non è propriamente sempre una vera cengia). La raggiungiamo poco prima del superamenteo di un primo (di vari) canale. Sul percorso sono presenti ometti che aiutano anche se spesso lo sviluppo è comunque intuitivo. Doppiato il prossimo evidente spuntone, proseguiamo a mezzacosta, su terreno non difficile ma che richiede attenzione, fino ad incontrare un secondo canale, quello dei Carrubi: la traccia cala nel solco e risale proseguendo sull'altro versante. Piu' avanti incontriamo un altro canale, quello degli Ortali: caliamo nel solco su bella cengetta naturale e ne usciamo per proseguire adesso su traccia piu' vaga. Dopo aver superato anche il piu' modesto Fosso dei Carrubi ci avviciniamo al tratto piu' spettacolare del percorso ed anche un po' piu' impegnativo. Doppiato il costone sopra il Piton dell Soglio ci affacciamo su un selvaggio anfiteatro roccioso dove si intuisce il passaggio su cengia rocciosa naturale, nel tratto centrale, che dovremo affrontare. Caliamo prima su cengia erbosa per poi risalire fino all'imbocco della sudetta cengia: non ci sono difficolta' tecniche ma l'esposizione è notevole. In questo tratto non vi sono ometti ma il percorso è abbastanza obbligato ed intuitivo. Superata la difficolta' iniziamo a calare, adesso su terreno detritico misto a paleo, mantenendoci a ridosso della parete e puntando ai piedi di una evidente forcellina, che non dobbiamo raggiungere. Proseguiamo fino a contornare uno spuntone di roccia con una sorta di passo del gatto: notiamo sopra di noi una parete con un foro naturale nella roccia. Caliamo ancora traversando un canale per poi riprendere a salire, su terreno ripido e roccette (qui riprendono gli ometti e la traccia torna evidente) fino a toccare la Croce del Nonno (1385 m.), poco sopra Foce di Valli. Da qui puntiamo alla vetta della Pania della Croce percorrendo la cresta S; riprendiamo a salire il ripido pendio di paleo, alla dx del filo di cresta, fino a raggiungere un ometto, dal quale il crinale cambia direzione. Continuiamo orizzontalmente, aggirando sulla dx un primo spuntoncino roccioso (ometto) per poi risalire e puntare all'evidente erto invaso di paleo e rocce che dovremo superare. Ne iniziamo la risalita, senza percorso obbligato, con difficolta' sul I/I+. Dopo un tratto intermedio camminabile, affrontiamo una seconda parte con difficolta' simili alla iniziale, al termine della quale sbuchiamo su di un pulpito panoramico dal quale la cresta prosegue con un tratto orizzontale camminabile. Ormai la croce di vetta è in vista ma ancora le difficolta' non sono finite; dopo alcuni metri sul filo leggermente esposti ci portiamo alla base di un ultimo risalto che affrontiamo superando un diedrino (II) ripido ma poco esposto. Ancora qualche roccetta e con la risalita di un ultimo tratto di ripido paleo, arriviamo in vetta. Iniziamo la discesa seguendo la cresta NE fino alla sella del Callare (1832 m.), dove scartiamo a sx sul CAI 126, la via normale di salita che parte dal Rifugio del Freo. La traccia si sviluppa in moderata pendenza e con numerose serpentine lungo il versante O della Pania. Nel tratto tra il Callare fino poco sopra la localita' Le Gorfigliette, è stato necessario indossare i ramponi (Dicembre 2023). Da Le Gorfigliette (1411 m.) abbandoniamo il sentiero segnato in favore di una evidente traccia sulla sx (scorciatoia) che seguiamo fino a confluire nuovamente nel CAI 126, poco prima di arrivare alla Foce di Mosceta (1186 m.). Proseguiamo adesso sul CAI 6 diretti al Passo dell'Alpino (1076 m.) per poi calare al punto di partenza all'ingresso turistico dell'Antro del Corchia.

NOTE:

  • La Cengia del Nonno è una riscoperta piuttosto recente ed il merito va sicuramente al libro di Enzo Maestripieri "Apuane 2" (2023 - Societa' Editrice Apuana)
      6/10
 Impegno Fisico  7/10
 Panorami  7/10
 Disl. Salita  1190 m.
 Disl. Discesa  1190 m.
 Sviluppo  9 Km
 Durata  8h15
 Aggiornata a  2023

 

PaniaNonnoMap

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