Picco di Navola dalla Cresta Est della Serra dei Focarelli

PICCO DI NAVOLA 1272 M.

IItinerario impegnativo su terreno molto ripido, infido ed a volte esposto, specialmente nel primo tratto di salita. Punto di partenza è la localita' di Biforco (366 m.) che raggiungiamo in auto dalla A12 uscendo a Massa e proseguendo in direzione di Forno (MS), percorrendo "via della Bassa Tambura"; usciti dal paese continuiamo sullo stradello asfaltato e un po' dissestato fino alla sbarra nei pressi della zone di cava dove inizia la marmifera (buona possibilita' di parcheggio). Ci incamminiamo sulla marmifera (CAI 167-168), ignoriamo il bivio con il ramo che sale alla Foce delle Vettolina (CAI 36) e continuiamo sulla sx, puntando alle cave Fondone. Incontriamo un successivo bivio: la marmifera davanti a noi termina ed il CAI 167 prosegue dritto verso la Valle degli Alberghi mentre noi svoltiamo a sx, ancora su marmifera (CAI 168), traversando il fondo del Canal Fondone ed abbandonando il CAI 168 che prosegue a dx in favore di un ramo di marmifera sulla sx che termina dopo poco nei pressi di un traliccio elettrico. Attacchiamo la cresta alla nostra dx individuando alcuni gradini di roccia intagliati che aiutano a guadagnare quota diagonalmente fino a lambire i primi arbusti poco sopra dove rinveniamo una labile traccia che seguiamo verso sx fino ad incontrare alcuni ruderi di edifici di cava. Da qui proseguiamo sul crinale in parte roccioso puntando ad alcuni pali di legno ben visibili (probabili resti di una teleferica); adesso seguiamo una traccia di cavatori (in parte scalinato) abbastanza evidente, ripida e caratterizzata da stretti tornantini con il tratto finale un po' esposto. Giungiamo ad una prima cava (613 m. - Cava bassa dei Focarelli) e continuiamo aggirando il taglio di cava sulla sx fino a ritrovarci ai piedi di una erta via di lizza ben conservata. La risaliamo e dopo i primi metri la pendenza si addolcisce.  Continuiamo sulla liizza che piu' avanti si degrada: la seguaimo al meglio rimanendo alla sx di un ravaneto fino a raggiungere la Cava Alta dei Focarelli (791 m.). Proseguiamo aggirando il taglio di cava sulla sx e riconquistando il filo di cresta al meglio (I): lo seguiamo adesso (senza traccia) con la pendenza che gradualmente aumenta. Ai piedi di uno spuntone di roccia superiamo un tratto di roccette sul filo un po' esposte e lo aggiriamo sulla dx su una evidente cengetta (facile) per poi calare ad una selletta rocciosa superata la quale attacchiamo un nuovo tratto di roccette ripide ma facili. Siamo in vista di un altro spuntone roccioso: ci avviciniamo su pendenza sempre piu' sostenuta e lo aggiriamo sulla dx toccando un crinalino secondario dal quale una vaga traccia, probabilmente di capre, prosegue a traversare (tratto infido) fino al successivo crinalino (la via di salita vista dalla cresta SE del Picco di Navola). Raggiuntolo puntiamo a risalire alla nostra sx i pochi metri che ci separano dalla sommita' della Serra dei Focarelli: salita breve ma anche in questo caso su terreno infido e molto ripido (I). Dal punto piu' alto adesso dobbiamo seguire la cresta fino a calare alla Sella dei Focarelli (958 m.): tratto questo che richiede attenzione in quanto molto esposto (I/I+). Giunti alla sella rinveniamo i bolli rossi del sentiero dei Focarelli ed iniziamo cosi' la salita al Picco di Navola lungo la cresta SE. La traccia con vari tornantini si sviluppa inizialmente poco alla dx del filo, per poi attraversarlo ed aggirare un torrioncino sul lato sx. Poco sopra i bolli invitano ad allontanarsi dal crinale: abbandoniamo la traccia e proseguiamo su di esso a vista su terreno ripido ma facile, tra rocce e paleo, raggiungendo una prima quota. Caliamo ad una selletta e risaliamo la successiva quota, con percorso libero e senza difficolta'. Siamo ormai in vista della vetta: proseguiamo sino a raggiungere le erte rocce poco sotto la vetta (ritroviamo qui i bolli rossi, che pero' non seguiremo) che aggiriamo salendo un ripido canale di paleo sulla dx che sbuca nel punto piu' alto (panorama magnifico). Iniziamo la discesa seguendo adesso i bolli rossi che nel primo tratto costeggiano una fascia rocciosa per poi traversare verso dx e proseguire attraversando una zona invasa dalle felci e giungendo nei pressi dei ruderi di Case Rapalli (traccia confusa). Qui lasciamo i ruderi sulla dx e sempre tra le felci puntiamo ai margini del bosco dove ritroviamo bolli rossi e una traccia evidente. Seguiamo il breve tratto nel bosco per poi uscire nuovamente in ambiente aperto proprio nel punto nel quale avevamo abbandonato i bolli durante la salita. Scendiamo quindi alla Sella dei Focarelli e da qui iniziamo a calare in direzione del Canal Regollo sempre guidati dai bolli rossi (scarsi nel primo tratto) ed ometti. La traccia traversa alta ai margini di un ghiaione, valica una forcellina e prosegue traversando diagonalmente fino ad alcuni grandi massi. Continuiamo a scendere l'ampio vallone con ampi zig zag fino un ultimo traverso di un tratto roccioso; successivamente incontriamo il bivio con la traccia (sulla dx) per la "Gengiva" che ignoriamo e proseguendo a sx raggiungiamo il fondo del canale che attraversiamo confluendo cosi' nella parte bassa del CAI 37. Ne percorriamo questo breve tratto finale arrivando cosi' sulla strada asfaltata che sale da Forno; non avendo due auto a disposizione occorre percorrere gli ultimi 3km su asfaltata per tornare a Biforco

NOTE

Nonostante sviluppo e dislivello contenuti il giro è molto piu' faticoso di quanto si potrebbe pensare.

      8/10
 Impegno Fisico  7/10
 Panorami  8/10
 Disl. Salita  1012 m.
 Disl. Discesa  1012 m.
 Sviluppo  8 Km
 Durata  7h10
 Aggiornata a  2021

 

CipollaMap

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