Cima di Gioia e Monte Tamburone

CIMA DI GIOIA 864 M. - MONTE TAMBURONE 811 M.

Itinerario breve e facile adatto alle giornate invernali. Punto di partenza è il paese di Forno (178 m. - MS) che raggiungiamo in auto con l'A12 fino a Massa, seguendo poi le indicazioni per Canevare - Forno e percorrendo via Bassa Tambura. Lasciamo l'auto poco prima di entrare in paese in un parcheggio sulla dx nei pressi della Chiesa di S. Anna. Ci incamminiamo lungo la trada asfaltata tornando sui nostri passi diretti al bivio con Resceto; prima di raggiungerlo scartiamo sulla dx lungo una evidente mulattiera scalinata e con ringhiere metalliche: è l'inizio del Sentiero del Bizzarro. La mulattiera prosegue in moderata pendenza, generalmente in ottimo stato anche se in qualche punto inerbita. Superiamo una vecchia fonte e due lapidi fino a sbucare in un piccolo spiazzo panoramico con panchina (Piazzale del Bizzarro) all'ingresso del paese di Casette (364 m.). Si prosegue sulla dx costeggiando alcuni edifici fino a confluire nella strada asfaltata principale, in prossimita' di un tornante a sx, di fronte alla scuola elementare. Si segue sulla dx la strada per un breve tratto per poi scartare subito sulla dx salendo lungo un vicoletto gradinato (segni blu per terra ma nessuna indicazione). Giungiamo nei pressi della Chiesa superata la quale, sempre aiutati dai segni blu, incontriamo i primi segnavia bianco rossi nei pressi di uno spiazzo con fonte dal quale si dipartono due vicoli scalinati: noi prendiamo quello di sx fino a giungere nuovamente sulla strada principale asfaltata, sopra il paese. Adesso dobbiamo seguire i segnavia del CAI 169 che si stacca dalla strada inizialmente gradinato e si inerpica in un canale erboso, un po infrascato all'inizio. La traccia con un tratto in traverso verso sx esce dal canale fino ad arrivare ad un bivio: dritto prosegue il CAI 169 mentre sulla dx si stacca un sentiero di cavatori segnato che seguiremo. Si sale ripidi guidati da paletti di ferro fino a toccare il margine di un ravaneto; adesso la traccia traversa verso sx, in una zona piu' rocciosa, guidati anche da un buon tratto di doppi cavi metallici (decisamente sovrabbondanti ed inutili)  fino a raggiungere un edificio di cava (dove ritroviamo i segnavia del CAI 169) nei pressi delle cave in localita' Lavagnina. Superato l'edificio il sentiero prosegue sulla dx, incontrando piu' in alto altri ruderi di cava oltre i quali si risale un breve canalino roccioso approdando ad una bella cengetta artificiale, leggermente esposta, con la quale raggiungiamo il crinale tra la cima di Gioia ed il Tamburone. Seguiamo adesso il crinale sulla sx (ancora segni blu) per poi calare su terreno instabile alla marmifera che sale alla Cima di Gioia (o quello che ne resta). Sulla marmifera troviamo le indicazioni del "David"murales opera dello street artist brasiliano Kobra, eseguito sul taglio di cava poco sotto la cima vera e propria. Torniamo sui nostri passi riportandoci sul crinale e stavolta proseguendo fino a raggiungere una evidente croce metallica (Croce di Gioia) con a fianco un poteau. Andiamo avanti e lasciamo i segnavia CAI sulla sx rimanendo sul crinale (traccia) fino a giungere sulla cima del Tamburone (ometto); ci abbassiamo sempre su cresta fino a riprendere il sentiero CAI e dopo un bel tratto roccioso giungiamo ad un colle (I Prunetti - 718 m.) dove troviamo un bivio: noi scendiamo sulla dx (indicazioni per Forno) fino a rinvenire una traccia sulla dx dell' ex sentiero CAI 169 bis per Casette (ometti, traccia all'inizio poco evidente). Iniziamo a traversare sotto la cresta rocciosa percorsa in precedenza, guidati da numerosi ometti, Si giunge ad un ravaneto che traversiamo per poi continuare lungo vari tratti in cengia, in bell'ambiente aperto e panoramico. Si giunge ad uno stretto canale dove una catenella agevola il passaggio in caso di terreno bagnato. Proseguendo con qualche controsalita si raggiunge una sella del crinale SE del Tamburone dalla quale caliamo in direzione di Casette, adesso in ambiente boscoso.  Si raggiunge il paese scendendo una lunga scalinata che ci deposita sulla strada asfaltata; la seguiamo sulla sx (nessuna indicazione) fino a rinvenire un passaggio sulla dx, oltre il guardrail, che ci conduce ad un'altra scalinata che ci riporta al bivio poco oltre la Chiesa, gia' incontrata all'andata. Adesso seguiamo a ritroso il percorso dll'andata fino al tornante della strada di fronte alla scuola elementare; qui, invece di tornare per il Sentiero del Bizzarro, proseguiamo sul tornante per poi scartare all'uscita sulla sx lungo una breve scalinata (scritta sul muro "Viottolo Poggio Piastrone"). Si continua a scendere fino al cimitero del paese giungendo nuovamente ad incrociare la strada asfaltata. La seguiamo sulla dx, percorriamo un tornante a sx e poco oltre il bivio per Caglieglia un segnavia bianco rosso su ringhiera metallica invita a scartare a sx. Si scende per evidente traccia che dopo qualche zig zag si inserisce nella Lizza di Poggio Piastrone, inerbita ma ben conservata, che in moderata pendenza ci conduce nei pressi dell'omonima localita' (Poggio Piastrone 109 m.)', sulla statale (via della Bassa Tambura). Per tornare all'auto dobbiamo percorrere infine l'ultimo tratto di strada asfaltata (poco piu' di 1 km).

 

      4/10
 Impegno Fisico  5/10
 Panorami  6/10
 Disl. Salita  813 m.
 Disl. Discesa  813 m.
 Sviluppo  10 Km
 Durata  5h15
 Aggiornata a  2021

 

GioiaMap

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