Bellissima traversata dal rifugio Galassi (dove abbiamo pernottato - qui il primo giorno) al rifugio Antelao passando per la Forcella del Ghiacciaio, ai piedi del maestoso versante N dell'Antelao. A fianco del rifugio (2018 m.) seguiamo le indicazioni del CAI 250 ed iniziamo a risalire tra mughi e ghiaie in modesta salita fino ad entrare in un selvaggio anfitatro roccioso. Dopo una breve perdita di dislivello riprendiamo l'ascesa, tra detriti, roccette e nevai (bolli scoloriti e qualche ometto) fino a toccare una spalla panoramica a quota 2170 m. Adesso la traccia obliqua decisamente a sx aggirando le morene ai piedi del Ghiacciaio Inferiore dell'Antelao fino a condurci alla base della lastronata (i Lastron de Pian dei Arboi) di rocce di circa 200 m. che si innalza tra le Cime Cadin e la Forcella del Ghiacciaio; qui si sviluppa il percorso attrezzato. Raggiungiamo le prime attrezzature superando un breve nevaio e traversiamo verso sx su rocce levigate ma facili. La corda si interrompe e proseguiamo a traversare fino a ritrovare il cavo che ci fa guadagnare quota con un tratto piu' verticale (facile). Continuiamo l'ascesa incontrando alcuni caratteristici tratti nei quali le corde ci guidano all'interno di strette scanalature che solcano le lastronate. Dopo una traversata in diagonale verso dx riprendiamo a salire piu' diretti (incontriamo qualche residuo di neve sul percorso) fino a sbucare sulla cresta sommitale delle Cime Cadin (2676 m.). I bolli rossi ci guidano verso dx, lungo il bel crinalino per poi calare alla sottostante Forcella del Ghiacciaio: ambiente e panorama notevole! Si prosegue adesso verso sx, attraversando l'ampia insellatura e alcuni laghetti glaciali, lambendo il margine inferiore del Ghiacciaio Superiore dell'Antelao, giungendo presto ad un ripiano sassoso: la traccia prosegue sulla sx ai piedi delle pareti rocciose fino a portarci sopra un salto verticale attrezzato che seppur di difficolta' media richiede piu' impegno dei tratti percorsi in precedenza. Ai piedi del salto troviamo un altro nevaio che parzialmente ricopre le ultime corde. Superato l'ostacolo le difficolta' terminano e possiamo riporre l'imbrago nello zaino. Caliamo ancora per ghiaie e residui di neve fino a toccare il primo verde. La traccia prosegue scendendo placida lungo il vallone glaciale ed in ultimo lungo pendii di mughi fino a giungere ad un bivio (1920 m.): a sx il CAI 258 torna verso la Val d'Oten mentre noi proseguiamo a dx (CAI 250) diretti al Rifugio Antelao. Continuiamo pianeggiando o leggera discesa, poi ancora tra mughi fino a trovare un altro bivio (localita' Valon Campestrin): proseguiamo a dx (CAI 250) iniziando a risalire verso Forcella Piria. Traversata una piccola radura prativa, ignoriamo un ulteriore bivio tenendo la dx (a sx via piu' diretta per il rifugio Antelao attraverso il Pian dei Cavai) e proseguiamo la salita, adesso piu' decisa toccando ancora un bivio (a dx si raggiunge Forcella Ciadin) oltre il quale con ampio tornante a sx si risale al'erbosa Forcella Piria (2096 m.). Seguiamo ancora il CAI 250 che si sviluppa ai piedi delle Crode di San Piero ed entra nel bosco lungo la Costa Pradonego per poi uscirne nei pressi del Rifugio Antelao (1796 m.), dove dormiremo. 

NOTE

• Il giorno successivo dal rifugio, siamo risaliti (CAI 251) brevemente al Col de la Cros (1967 m.) dove sorge la piccola chiesetta di San Dionisio per poi calare in direzione SW e all'altezza del secondo tornante scartare a sx seguendo le indicazioni per Forcella Antracisa (1693 m.). Giunti alla Capanna "Tita Panciera" abbiamo imboccato la forestale sulla sx che con lungo sviluppo ci ha condotto a Pozzale di Cadore (1054 m. - 3h): da qui con taxi al parcheggio in localita' Praciadelan. 
• Il tratto attrezzato in discesa sostituisce il vecchio tracciato piu' facile ma piu' pericoloso per le scariche di sassi.
• Nota di merito per il colorito gestore del rifugio Antelao, veramente simpatico!