Questo giro massacrante è, ad oggi, il piu' spettacolare che abbiamo fatto sulle Apuane. Assolutamente emozionante, adrenalinico ed impegnativo, sopratutto fisicamente. Si parte dalla localita' di Forno, a 7km da Massa. Giunti in auto fin qui si prosegue per la vicina localita di Casa Biforco , dove continuiamo lungo la stradina asfaltata che porta alle cave, sino ad incontrare la sbarra e uno spiazzo per il parcheggio (376 m.). La vista delle cave non è certo un bello spettacolo....ma dopo circa 20 minuti di salita, il segnavia 167 si inerpica nel bosco e l'ambiente migliora decisamente. Dopo circa un ora di salita faticosa, sbuchiamo nella Valle degli Alberghi e sullo sfondo vediamo la meta di giornata: il Passo delle Pecore e il Monte Contrario (1789 m.), con la sua roccia di un chiarore accecante. Grandioso il colpo d'occhio oltre che sul Contrario anche sul Grondilice (1809 m.) e il Cavallo (1888 m.). Si prosegue su ripidi prati, incontrando un bivio: abbandoniamo il 167 che prosegue a dx in direzione del Bivacco Aronte, e proseguiamo a sx sino ad un casolare abbandonato, quasi ai piedi della placconata basale del Contrario. Si supera il casolare sino ad incontrare l'inizio della ferrata (circa 2h dalla macchina, 1050 m.). Inizialmente si sale su placche di marmo abbastanza appoggiate; molti tratti richiedono di procedere in aderenza, ma la difficolta è sempre moderata grazie ad una roccia molto grippata! Dopo la prima bastionata si traversa quasi in piano verso sinistra e si ricomincia a salire seguendo la dorsale della cresta. La salita su placche è la costante di questa ferrata; nella parte superiore la pendenza aumenta e i numerosi tratti dove occorre salire in aderenza stancano parecchio. Sottolineo che tutta la via è completamente assolata (portarsi davvero tanti liquidi!!!). Si incontra infine una prima serie di staffe, che consentono di superare un salto verticale decisamente liscio; a queste seguono una seconda serie di staffe e un bel tratto verticale finale (tratto piu esposto e impegnativo della via) che conduce all'uscita, lungo una divertente paretina verticale. Si esce poco sopra il Passo delle Pecore (2h30 dall'attacco, 1645 m.), con un grandioso panorama sulla Val Serenaia e varie vette (Pizzo d'Uccello, Pisanino, Grondilice, Contrario...). Anche qui è impossibile non notare la ferita della cava 27 in Val Serenaia. Dalla vetta si scende brevemente al Rifugio Orto di Donna (1550 m. rifornimento liquidi!!!), per poi risalire alla Finestra del Grondilice (1h circa segnavia 186, 1750 m.). Si comincia a scendere seguendo sempre il segnavia 186; il sentiero è piuttosto antipatico: ripido e su terreno instabile. Con fatica si arriva su ripidi prati costeggiando un boschetto sino ad un bel terrazzo panoramico. Qui si incontra il bivio per il famigerato 168 che conduce in discesa lungo il Canal Fondone. Consiglio una pausa prima di affrontare una discesa davvero massacrante. Il 168 è terribilmente ripido e infinito; si trovano un po tutte le tipiche difficolta' di molti sentieri apuani, paleo in primis. La segnaletica è fortunatamente ottima (segni rossi molto ravvicinati) ma spesso ci si trova ad andare da un segnavia all'altro senza una idea precisa di sentiero. Nella parte bassa, quando si entra nel bosco....sembra piu di essere nella foresta amazzonica che sulle apuane! Servirebbe un bel machete piu che i bastoncini!! Oltretutto scivolare o mettere male un piede potrebbe avere conseguenze piuttosto gravi! Sono passate piu' di 4h quando finalmente sbuchiamo sulla strada di cava salita la mattina; mancano ancora 20 minuti alla macchina, ma qui incontriamo uno speleo che molto gentilmente ci da uno strappo con il suo fuoristrada! Arriviamo all'auto sfatti, un po rotti ma molto soddisfatti!! Sottolineo la necessita di un'ottima condizione fisica...altrimenti diventa estremamente pericoloso. La ferrata è di media difficolta, anche se i molti tratti in aderenza potrebbero mettere a disagio principianti. Esiste la possibilita' di abbreviare (risparmiando la risalita alla Finestra del Grondilice) la discesa scendendo dal sentiero dei Pradacetti che parte dall'omonima sella (altra discesa spaccaginocchia!)