Monte Bocco dal Passo del Lagastrello (invernale)

MONTE BOCCO 1791 M.

Bocco Primo assaggio di inverno, nella zona del Parco dei Cento Laghi (PR): itinerario che, nelle condizioni di neve trovate, non comporta difficolta' particolari, se non una certa fatica nei tratti privi di traccia battuta. Punto di partenza del giro è il Passo del Lagastrello (MS. 1198 m.), importante valico che separa la Toscana dall'Emilia. Lo raggiungiamo con l'autostrada A12 ed A15 uscendo ad Aulla (MS) per poi proseguire sulla SP74, superando il paese di Licciana Nardi ed iniziare a salire fino a destinazione. Lasciamo l'auto a bordo strada nei pressi del bivio con la SP25 diretta a Comano. Ci incamminiamo lungo l'ampio stradello (sbarra) che si stacca sulla sx dove troviamo le indicazioni Alta Via dei Parchi - Lago Squincio - 00. Per circa 2 km seguiamo quasi in piano lo stradello fino ad uscire dal bosco in una piccola radura. Qui incrociamo la traccia che sale dalla diga del Lagastrello; proseguiamo a sx ed in breve siamo al Lago Squincio. Aggiriamo sul lato dx il lago (segnavia 00 - 703) ed iniziamo a salire con ampie svolte all'interno del bosco sino a giungere al Passo Sasseda (1477 m.). Qui troviamo un bivio: a sx parte lo CAI 00 che percorre il crinale del Monte Malpasso e Cima Canuti, mentre noi teniamo il CAI 703 che in discesa nel bosco ci conduce velocemente al Lago Scuro (1388 m.). I segnavia ci fanno aggirare lo specchio d'acqua ghiacciato sulla dx e dopo una breve contropendenza e successiva discesa giungiamo ad un secondo lago, il Lago Verdarolo (1388 m.). Lo aggiriamo sul lato sx (CAI 701) fino a giungere su uno stradello, nei pressi di un tornante, con panche di legno e tavolino. Continuiamo sullo stradello per poco fino ad un bivio (La Scaliccia - 1401 m.): scartiamo sulla sx sul CAI 703B diretto alla Sella Canuti. In questo tratto troviamo la traccia non battuta e la salita risultera' decisamente faticosa, affondando in 30 cm di neve fresca. Saliamo nel bosco, guidati dai molti segnavia sui tronchi degli alberi, fino ad uscire sotto i pendii del Monte Malpasso. Ora in ambiente aperto avanziamo fino a raggiungere il crinale N che scende da Cima Canuti Est. Seguiamo per un breve tratto la cresta fino ad una forcellina (indicazioni CAI) dalla quale caliamo ripidi (sempre CAI 703A) in direzione del visibile Lago Palo. Qui ritroviamo la traccia battuta; questo breve tratto, se ghiacciato puo essere delicato. Avanziamo rimanendo alti rispetto al Lago Palo, che non raggiungeremo. La traccia battuta prosegue, con moderati sali scendi sotto i pendii di Cima Canuti Ovest e superato un piccolo laghetto ghiacciato, nei pressi di una conca, scartiamo sulla dx, rientrando nel bosco (nessuna indicazione) e traversiamo fino a transitare sotto la seggiovia Rio Spilla. Caliamo ad intercettare la pista da sci Rio Spilla e la risaliamo brevemente fino alla stazione a monte dell'impianto. Lasciata sulla sx la deviazione per la Foce Branciola, saliamo su traccia evidente diagonalmente verso dx puntando a raggiungere il crinale tra il Passo del Giovarello ed il Monte Uomo Morto. Qui indossiamo i ramponi, piu' per precauzione che per reale necessita'. Una volta sul crinale, continuiamo sulla sx  raggiungendo la cima del Monte Uomo Morto (1773 m.) e successivamnete, con un ultimo ripido strappo, la vetta del Monte Bocco (grande omino di sassi). Iniziamo adesso la discesa calando (CAI 00) alla sottostante Foce Branciola (1682 m.). Da qui scartiamo sulla dx sul 110 in direzione del Passo del Lagastrello; questo sentiero, gia' percorso in versione estiva (inizialmente poco evidente), nel primo tratto si sviluppa parallelo al limitare del bosco sotto i pendii di Cima Pitturina per poi virare decisamente a dx ed entrare tra gli alberi (ometto) dove lo sviluppo diventa evidente grazie anche ai numerosi segnavia sugli alberi. Scendiamo in moderata pendenza, superando un primo guado e quindi un secondo (rami secondari del torrente Tanerone). La traccia cala adesso piu' ripida sulla dx, lungo un breve crinalino nel bosco, per poi proseguire piu' in basso sulla sx fino ad incrociare il solco di un ulteriore ramo del Taverone: in questo punto appare evidente una recente frana che ha di fatto cancellato il sentiero (Dicembre 2023). Il superamento del tratto franato avviene su terreno non difficile ma instabile, cosi' come la successiva ripida risalita fino a riprendere il CAI 110. Da qui in poi non si incontrano piu' difficolta'; sbuchiamo proprio in prossimita' dell'ultimo tornante prima del Passo del Lagastrello: risaliamo un brevissimo tratto di asfaltata e siamo nuovamente all'auto.

NOTE:

  • Dalla Sella Branciola un cartello indica la discesa al passo in 2h30....tempi assolutamente sbagliati! Basta poco piu' di 1h!

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