Monte Sumbra dallo Sperone delle Comarelle (Anello da Case Campaccio)

MONTE SUMBRA 1765 M.

Speronecomarelle Itinerario piuttosto lungo e faticoso, con qualche difficolta' di oprientamento sia nella prima parte che nel finale; lo Sperone delle Comarelle pur non presentando particolari difficolta', richiede abitudine al terreno apuano. Partiamo dalla localita' Case Campaccio che raggiungiamo in auto percorrendo l'A12 sino all'uscita Versilia, per poi seguire la SP9 in direzione di Seravezza (LU) fino al bivio per Pontestazzemese (LU) dove la abbandoniamo seguendo la SP13, superando i paesi di Levigliani e Terrinca; oltrepassata la Galleria del Cipollaio e Ponte Merletti, proseguiamo fino al bivio per Arni e continuando la discesa verso Isola Santa, oltrepassando una galleria fino ad i ruderi di Case Campaccio, poco oltre l'indicazione turistica per le Marmitte dei GigantiDal rudere di Case Campaccio (660 m.) ci incamminiamo diretti al fondo della Turrite Secca su un evidente stradello; giunti sul fondo avanziamo per un breve tratto fino a scartare sulla dx risalendo sulla sponda opposta. Incontriamo altri ruderi (Case Poli) ed entriamo nel bosco sempre su traccia (fin qui) chiara. Usciti di nuovo in ambiente aperto si toccano i ruderi di Case Comarelle (737 m.) superati i quali la traccia si fa piu' incerta. Occorre proseguire sulla sx, in prevalenza pianeggiando, per poi calare sul fondo del fosso delle Comarelle. Avanziamo sul fondo (ometti) fino a quando un ultimo ometto ci indica di scartare a dx su vaga traccia che risale fino a toccare un costone erboso che dobbiamo risalire. In questo tratto è probabile che abbiamo perso la traccia; raggiungiamo comunque una zona di evidente placche alla cui base incrociamo una buona traccia che continua sulla sx. La nuova traccia aggira un costone roccioso per poi calare nuovamente nel fondo del fosso: un ometto indica il punto in cui lasciarlo e traversare a dx fino a giungere ad un rudere isolato e impossibile da vedere dal basso. Dietro il rudere risale un erto crinale che si collega alla cresta a falce: è lo Sperone delle Comarelle. Ne iniziamo la risalita, a vista, sempre su terreno piuttosto delicato e ripido (erbe e rocce rotte) ma senza particolari difficolta', almeno fino all'uscita; qui infatti dobbiamo superare un breve muretto (II) al quale ci approcciamo seguendo uno zig zag dx-sx di tracce di animali. Il passo è breve (meno di 2 m.) ma delicato, sopratutto adesso che non e' piu' presente alla base il gradino di pietre ammucchiate dai pastori che facilitava il passaggio. Superato l'ostacolo le difficolta' terminano e su vaga traccia tra paleo raggiungiamo la cresta a falce fino al punto in cui confluisce con la Cresta delle Comarelle. Proseguiamo adesso su questa fino al punto in cui incrociamo il CAI 145; seguendo i segnavia CAI puntiamo a raggiungere la vetta del Sumbra, preferendo la variante lungo la cresta che ci permette di evitare tratti ancora innevati sul versante N. Giunti sulla panoramica vetta continuiamo il nostro anello scendendo in direzione del Passo Fiocca (1554 m.) lungo il facile sentiero attrezzato Malfatti (sempre CAI 145). Dal passo scartiamo sulla sx lungo il CAI 144 che dopo aver doppiato la testata della Cresta del Campano, transitando per il Passo Contapecore (1460 m.), percorre il caratteristico bosco del Fatonero per poi uscirne al Malpasso (1425 m. - dove inizia la cresta S del Fiocca). Adesso abbandoniamo il sentiero CAI per iniziare a calare lungo il pendio sulla sx, per lo piu' a vista, diretti alle sottostanti cave (Cava Piastraccia). Raggiunte le cave, proseguiamo sulla sx fino a imboccare una vecchia marmifera che dopo un tornante va a morire al sommo di un grande ravaneto; iniziamo la discesa stando sul lato sx sfruttando un bel tratto scalinato che piu' in basso sparisce. Si puo' scegliere liberamente il percorso ma noi, traversando il ravaneto sulla dx, abbiamo trovato resti di altri tratti scalinati che hanno reso un poco piu' agevole la discesa. Si transita infine sulla sx di un grande masso intagliato oltre il quale il percorso si fa piu' agevole. Dobbiamo arrivare sul fondo del fosso della Turrite Secca e puntare a incrociare il sentiero SAV (Sentiero Alta Versilia): in alternativa si potrebbe raggiungere direttamente la SP13 e tornare all'auto lungo l'asfalto. Toccato il fondo del fosso andiamo sulla sx fino a rinvenire la traccia evidente del SAV (palina di legno) che iniziamo a seguire. Il bel sentiero prosegue traversando ai piedi dei due rami della Cresta del Fatonero ed incrociando il Fosso del Fatonero; prosegue sotto la cresta del Campano e da qui in poi diventa piu' vago. Insistiamo ancora per un breve tratto fin sotto ad un traliccio elettrico dove scartiamo sulla dx scendendo nuovamente nel fosso della Turrite Secca, qui largo e comodo anche se pieno di rifiuti. Continuiamo sul fondo fino ad incrociare uno stradello che sulla dx risale abbandonando il fosso e tornando sulla SP13 (indicazione turistica Marmitte dei Giganti). Percorriamo infine l'ultimo breve tratto sull'asfalto fino allo slargo nei pressi di Case Campaccio, dove avevamo parcheggiato l'auto.

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