Monte Maggiore per Cresta N e Sentiero di Poggio Rosso

MONTE MAGGIORE 1390 M.

Maggiore

Itinerario molto vario, non particolarmente impegnativo fisicamente ma con diversi tratti fuori sentiero talvolta esposti e su terreno delicato. Punto di partenza è la localita' di Campo Cecina (MS), che raggiungiamo in auto da Carrara, seguendo la via Emilia (SP73), superando i paesi di Gragnana e Castel Poggio, per poi svoltare sulla SP59 (indicazioni per Campo Cecina) e giunti al belvedere dell'Uccelliera si prosegue su strada sterrata fino alle zone di cava sotto il Sagro, parcheggiando nel piazzale (1270 m. - Foce di Pianza). Ci incamminiamo seguendo i segnavia del CAI 172-173, risalendo una costa rocciosa a lato della marmifera che termina nei pressi di una galleria. Si lascia il CAI 173 sulla sx e si continua sul CAI 172 che prosegue sulla costola rocciosa diretto alla base del monte Faggiola. Tagliamo traversando sulla sx, poco sotto la vetta, diretti all'omonima foce (Foce della Faggiola - 1466 m.) che non raggiungeremo. Scartiamo sulla dx liberamente e raggiungiamo la quota 1455 m. del monte Faggiola: da qui si ha una panoramica completa della cresta che dovremo percorrere per raggiungere il monte Maggiore. Caliamo dalla cima della Faggiola seguendo il filo di cresta verso S; la discesa ripida (I) ed un poco esposta richiede cautela. Alla base di questo primo erto tratto proseguiamo con minore difficolta' toccando il Passo del Giachetto (1368 m.) ed incrociando la traccia sulla dx dell'ex CAI 172, che valica l'intaglio e prosegue sull'altro versante. Noi proseguiamo sulla cresta fino a giungere in vista di uno spuntone detritico che dobbiamo aggirare sulla dx: il tratto si rivela piu' semplice di quanto possa apparire da lontano. Si completa l'aggiramento su una cengetta  per poi calare ad una selletta alla base di un tratto di cresta piu' ripido ed esposto dei precedenti. Lo si risale liberamente (I), preferendo inizialmente il versante di sx, senza allontanarsi troppo dal filo. Si raggiunge una anticima e si prosegue sul filo, facile ma rotto ed esposto fino a giungere in vetta (piccola croce). Adesso torniamo sui nostri passi, percorrendo la cresta a ritroso sino al Passo del Giachetto dove scartiamo sulla dx ed iniziamo a scendere diretti alle sottostanti Cave dei Vallini. La traccia è evidente (ex CAI 172) e nella parte bassa aggira un taglio di cava sulla dx. Arrivati ai primi edifici traversiamo sulla sx superando l'imbocco di una galleria e vari macchinari di cava, puntando ad una grande sega arrugginita con alla dx, poco sotto, una grande cisterna: qui ha inizio il Sentiero di Poggio Rosso (altro non è che il vecchio CAI 172). La traccia è ancora abbastanza evidente ed i segnavia, seppur cancellati, ancora parzialmente visibili. Si inizia a traversare ai piedi di una fascia di placche per poi doppiare un promontorio roccioso (Poggio Rosso) seguendo una cengetta con cavo piuttosto esposta. Si prosegue a traversare, sempre in esposizione, valicando varie dorsali secondarie e perdendo gradualmente quota, puntando alla ben visibile Cava Buca del Fagiano (qui il punto di uscita). In questo tratto finale la traccia si fa piu' incerta ed in un punto, poco prima di alcuni gradini artificiali, risulta abbastanza esposta. La traccia sbuca nella parte alta di un canale detritico che dobbiamo traversare con cautela per poi mettere piede sulla marmifera. Adesso seguiamo la marmifera fino al bivio con un altro ramo dove ritroviamo i segnavia del CAI 172. Proseguiamo in discesa diretti verso Foce Luccica; usciamo dalla zona di cava e scendiamo un tratto gradinato assistito da catena per poi tagliare sulla sx, incontrando un altro tratto con cavetto e proseguiamo fino ad intercettare e traversare la Lizza del Padre Nostro. Continuiamo sulla sx fino a giungere poco sotto Foce Luccica, dove incrociamo il CAI 38 proveniente da Case Vergheto: con breve risalita la raggiungiamo la panoramica foce (1033 m.). Proseguiamo brevemente ancora sul CAI 38, direzione Foce di Vinca per poi abbandonarlo scartando su uno stradello di cava sulla sx, prima di giungere alla Casa dei Pisani.  Risaliamo lo  stradello (nessun segnavia) ben conservato e mai troppo ripido, che si dirige verso le Cave dei Pisani; si trascura una ripida lizza che si stacca a sx, si traversa un ravaneto sulla dx (ometto) e si incrocia la lizza che sale ripida da Casa dei Pisani: la seguiamo sino a raggiungere alle cave. Dietro un edificio, a sx del taglio di cava, si nota una labile traccia (ometto) che risale una costola erbosa per poi svoltare verso dx poco sotto un albero isolato. Gli ometti guidano a zig zag in una zona di placche, sino ad un ultimo tornante verso dx (bollo cancellato) che deposita su una esposta cengia erbosa. I bolli (cancellati ma ancora visibili) continuano e l'esposta traccia è evidente. La seguiamo verso sx, con cautela, sino a scorgere due frecce rosse che indicano il punto dove abbandonare la cengia (che continua ancora espostissima verso altre zone di cave) svoltando decisamente a dx lungo un ripido canale secondario (si scorgono muretti a secco). La prima parte è ancora molto ripida ed abbastanza esposta, piu' su la pendenza si attenua. Si supera un secondo muretto a secco e poi un terzo; la traccia è poco marcata e i bolli sono assenti, ma l'orientamento adesso è facile. Il canale che risaliamo, in ambiente assolutamente spettacolare, si restringe: ne usciamo risalendo sulla dx un ripido tratto di paleo e detriti per poi ritrovare una buona traccia che traversa verso sx per poi risalire a zig zag fino ad una sella erbosa (1436 m.) tra la quota 1460 m. della cresta sud (Poggio della Signora) e la vetta stessa dello Spallone (1639 m.). Dalla sella si scorgono in basso i vicini segnavia del CAI 172: li raggiungiamo (vaga traccia) e proseguiamo, adesso guidati dai segnavia CAI, fino a raggiungere la Foce della Faggiola (1452 m.). Da qui non resta che rientra al parcheggio in localita' Pianza proseguendo sul CAI 172

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