Punta Questa per la Cresta dei Trasandini

PUNTA QUESTA 1519 M.

Trasandini Itinerario splendido ed impegnativo col quale risaliamo alla Punta Questa lungo una cresta, a cavallo tra il canale degli Alberghi e il canal Fondone, nota come Cresta dei Trasandini. Il punto di partenza è la localita' di Biforco (366 m.), raggiungibile in auto da Massa, proseguendo per il paese di Forno (via della Bassa Tambura), dal quale si segue la stretta strada asfaltata che ci porta all'imbocco della marmifera per la zona di escavazione (spiazzo per parcheggiare prima della sbarra). Inizialmente si segue fedelmente la marmifera (CAI 167-168) per alcuni ripidi tornanti, superando zone di estrazione tra le quali la Cava Romana (inattiva). Nei pressi dello sbocco del Canal Fondone (CAI 168attualmente chiusoluglio 2020); la traccia esce dalla zona di cava e prosegue sempre in ripida salita (segnavia 167), tra la vegetazione, correndo in parte lungo la vecchia via di Lizza degli Alberghi. Al termine di questo primo erto tratto il sentiero si apre con vista magnifica sulla testata della Valle degli Alberghi. Segue un breve tratto pianeggiante oltre il quale, invece di continuare sul 167 in direzione della Casa degli Alberghi, seguiamo la traccia a sx che scende nel greto del torrente per risalire sulla sponda opposta (indicazione Rif. Donegani - Cava 27): qui inizia il cosi' detto sentiero dei Pradacetti. Ne seguiamo pochi metri, pianeggianti fino ad un bivio: a dx bolli rossi indicano il proseguo del Sentiero dei Pradacetti, mentre noi teniamo la sx (grande masso con scritta rossa e freccia "Cormereto" poco piu' avanti). La traccia traversa (qualche bollo rosso e ometti) il fondo del vallone dei Pradacetti, transitando ai piedi dell'omonima cresta (tratto confuso nei pressi di una zona caratterizzata da placche che dobbiamo aggirare risalendo sulla dx e poi riprendere a traversare sulla sx - segnavia scarsi) e prosegue (ora evidente) superando vari invasi: ripidi strappi si alternano a tratti in traverso meno faticosi. Giunti in un punto pianeggiante panoramico, al di la del quale la traccia inizia a perdere dislivello dirigendosi verso i ruderi di Case Cormereto, iniziamo a risalire sulla dx la cresta, qui piuttosto vaga, scegliendo liberamente i passaggi migliori (I), alternando brevi tratti rocciosi ad altri su terreno erboso. Puntiamo alla sella chiaramente identificabile a monte della quota 1387 m. : la raggiungiamo risalendo un ultimo ripido canalino di paleo e roccette. Da qui inizia la parte piu' impegnativa; si risale per canalini di paleo molto ripidi, stando sempre poco a sx del filo di cresta. Superando qualche roccetta (I-I+) si sbuca alla base di un pendio di placche sopra il quale si nota una caratteristica stretta spaccatura con masso incastrato. Si risale la placca e si entra nella spaccatura, uscendone con un passo un po piu' ripido di quelli incontrati in precedenza (II). Seguono alcuni metri di paleo molto ripido e poco dopo aver superato un alberello isolato sulla sx, siamo nuovamente all'aperto. Adesso dobbiamo raggiungere uno stretto intaglio sulla dx, disarrampicando inizialmente qualche metro e poi affrontando un passo in discesa di pochi metri ma non banale (II), che abbiamo affrontato calandoci in doppia (sosta in loco).  Al di sopra della forcellina risaliamo lo stretto canalino (II-) non molto esposto ma decisamente scomodo specialmente se avete zaini ingombranti; all'uscita del canalino un chiodo consente eventualmente di fare sicura. Adesso la parte piu' impegnativa è alle spalle; per giungere sulla vetta di Punta Questa dobbiamo superare due erte rampe di paleo e roccia, la seconda delle quali ci conduce sulla piu' alta delle due cime (1519 m.). Da qui si cala alla selletta che la divide dalla cima ufficiale e la raggiungiamo traversando a sx una placchetta un poco esposta. Iniziamo la discesa tornando alla selletta tra le due cime e proseguendo lungo la normale; seguiamo una ripida rampa di paleo e detriti che ci conduce all'intaglio che divide Punta Questa dal Torrione Figari. Caliamo a sx in un ripido canale roccioso e detritico; nei metri iniziali il superamento di una strettoia richiede cautela (una sosta consente di fare sicurezza). Usciti dal canale una traccia traversa sulla dx (appaiono i primi bolli rossi) e transita ai piedi del Torrione Figari e della Focetta. Si prosegue a mezzacosta fino a confluire nel CAI 168; risaliamo brevemente sul sentiero CAI fino a raggiungere la Foce Rasori (1315 m.); continuiamo sul CAI 173-37 diretti alla vicina Foce di Navola (1291 m.) allo sbocco del canal Regollo e proseguendo oltre (CAI 173) arriviamo alla Foce di Vinca (1332 m.). Da qui caliamo sulla sx lungo il CAI 38 che si sviluppa ai piedi dell'imponente versante est del Sagro. Si superano due vecchi ricoveri per cavatori, Casa del Riccio (1082 m.) e Casa dei Pisani (1071 m.) e raggiungiamo Foce Luccica (1033 m.), ai piedi della cresta sud dello Spallone. Continuiamo la discesa sempre sul CAI 38 arrivando in breve alle case di Vergheto e superatele lasciamo il CAI 38, che a dx scende al paese di Colonnata, tenendoci sul CAI 195. Traversata una piccola radura con tavoli in legno si scarta sulla sx, su stradello sterrato che, dopo il primo tornante, diventa asfaltato: si tratta della strada che si stacca da via della Bassa Tambura, poco oltre il paese di Forno, nei pressi del bivio per Biforco e dove avevamo lasciato una seconda auto, con la quale torniamo al punto di partenza.

 

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