Vie Ferrate Zacchi - Berti - Marmol

SCHIARA 2565 M.

Spettacolare e faticoso anello di tre ferrate con il quale raggiungiamo la vetta dello Schiara. Abbiamo effettuato l'itinerario in 2gg pernottando al Rifugio VII° Alpini (qui la salita del primo giorno). Iniziamo la salita incamminandoci sul CAI 503 che si stacca dietro il rifugio; il sentierino prima tra bassa vegetazione, poi traversando il letto secco di una canale ed infine con ripidi zig zag ci conduce ai piedi dell'impressionante parete sud della Schiara: sembra impossibile che esista una via di salita relativamente facile per arrivare in vetta! I primi cavi partono alla dx di un grande portale naturale di roccia nerastra (il Porton - 1760 m.); saliamo diagonalmnente verso dx un pirmo gradino roccioso fino a giungere sul fondo di un anfratto. Proseguiamo su una cengetta sulla sx per poi attaccare un primo verticale camino con due scalette a cui segue una breve traversata su staffe ed un successivo ripido camino con masso incastrato. Con un breve tratto di sentiero incontriamo un bivio: a dx si prosegue per la ferrata del Marmol (dalla quale torneremo, rinominata recentemente via ferrata Piero Rossi) mentre noi andiamo a sx continuando sulla Zacchi. Incontriamo adesso una serie di facili tratti attrezzati alternati a sentiero fino a giungere ad un bel pulpito panoramico. Seguiamo il crinalino fino a ritrovare le attrezzature che ci conducono lungo una facile crestina rocciosa e poi su all'interno di una profonda fessura: ne usciamo sulla dx risalendo una rampa rocciosa inclinata facile ma con l'esposizione che aumenta. Affrontiamo una breve traversata verso dx piuttosto esposta attrezzata con staffe per le mani, al termine della quale riprendiamo a salire in verticale, superando varie scalette che abbattono le difficolta' tecniche seppur in notevole esposizione. Oltre questo esposto tratto una traccia ci fa svoltare a sx ed imboccare la Cengia Zacchi dove ritroviamo il cavo. La cengia facile ma esposta è l'ultima difficolta' della ferrata: al suo termine un sentierino ci conduce brevemente al bivacco Bernardina (2320 m.) situato in posizione estremamente panoramica con in primo piano l'elegante profilo della Gusela del Vescova' (2365 m.), caratteristico monolito roccioso alto 40 m. Proseguiamo l'itinerario seguendo le indicazione per la ferrata Berti (freccia rossa pochi metri prima del bivacco). Saliamo tra roccette e sfasciumi fino ad una prima scaletta per poi traversare verso sx su cengia giungendo alla base di un angusto camino caratterizzato da una breve scaletta iniziale leggermente strapiombante ed una uscita piuttosto stretta e scomoda (unico punto leggermente piu' impegnativo). Proseguiamo lungo un bel canalino arrampicabile a cui segue un breve tratto di sentiero. Riprendono le attrezzature che ci guidano lungo una facile paretina fino ad un pulpito esposto, a cui segue un tratto di cresta affilato attrezzato con staffe e scaletta, esposto ma non difficile. Le difficolta' sono terminate: seguendo la traccia tra sfasciumi arriviamo in vetta alla Schiara. Proseguiamo il nostro anello seguendo il cavo intermittente lungo la bella cresta est (esposta ma facile) superando due anticime (2532 m. e 2506 m.) ed arrivando ad un pendio erboso che scendiamo fino a giungere ad un bivio: lasciamo a sx il sentiero per il Rifugio Bianchett ed andiamo a dx. Con una breve discesa attrezzata arriviamo al bivacco Marmol (2266 m.). Ci accingiamo dunque a percorrere l'ultima ferrata della giornata, la Marmol: i segnavia guidano sulla dx fino al sommo di un canale dove iniziano le attrezzature. In bellissimo ambiente scendiamo su pareti verticali ma sempre ottimamente attrezzate e lungo uno esposto spigolo fino a giungere ad una forcelletta alle spalle di un caratteristico torrione. La traccia adesso gira sulla dx mirando a raggiungere un evidente cengia, superando ancora qualche verticale gradone attrezzato. Imbocchiamo la cengia, in ambiente selvaggio e bellissimo, traversando orizzontalmente verso sx al termine della quale con un tratto verticale leggermente strapiombante caliamo su un pendio erboso. Ancora un breve tratto su sentiero e poi rocce rotte fino al fondo di una angusta gola dalla quale usciamo con un bel percorso in cengia. Una ultima corta risalita di un canalone e giungiamo al bivio con la Zacchi, gia' incontrato all'andata. Adesso percorriamo a ritroso il tratto attrezzato comune alle due ferrate, al termine del quale con medesimo percorso caliamo al rifugio VII° Alpini per poi affrontare l'ultima fatica, ovvero la lunga discesa sul CAI 501 fino a Case Bortot, dove avevamo lasciato l'auto il giorno precedente. 

NOTE:

  • Le vie ferrate rislagono all'inizio degli anni '50; sono percorsi di media difficolta' che difficilmente soddisferanno il pubblico dei ferratisti appassionati delle vie moderne. L'itinerario pero' vale tutta la fatica in quanto si svolge in un ambiente tra i piu' spettacolari delle Dolomiti.
  • Ovviamente si puo' comnpletare tutto il giro in un solo giorno. In salita abbiamo incontrato un tizio che Case Bortot- Schiara- Case Bortot lo fa in 5h...quindi...è tutto relativo..eh eh!
  • Al bivacco Bernardina si puo' giungere partendo dal rifugio anche percorrendo la via ferrata Sperti: attenzione che ad oggi risulta inagibile nonostante il bivacco sia stato rinnovato recentemente, ma la segnalazione è presente solo all'attacco per chi la percorre in discesa (chiedere al gestore)

     Tecniche  5/10 - 5/10 - 4/10 
 Esposizione  6/10 - 5/10 - 4/10
 Impegno Fisico  8/10
 Panorami  8/10
 Disl. Salita  1020 m.
 Disl. Discesa  1875 m.
 Sviluppo  14.2 Km
 Durata  9h00
 Aggiornata a  2022

 

Schiara2Map

 (Clicca sull'immagine per ingrandire)

 

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