Maximillian Weg

CIMA DI TERRAROSSA 2655 M.

Questo bell' itinerario ci porta a scoprire una zona del gruppo del Catinaccio un po' fuori dalle grandi (e affollatissime, specialmente ad agosto) escursioni classicche. Si parte da Campitello dove, in bus-navetta si giunge al rifugio Micheluzzi 1850 m. (oppure a piedi...ma il Gobbo e la Cialda mi avrebbero sparato se lo proponevo!).

Dal rifugio ci incamminiamo attraverso la Val Duron sul 532; il percorso pianeggiante e la bellezza dell'ambiente titillano l'estro artistico del Gobbo...che imperversa con le sue inutili foto! Dopo circa 1h15 il sentiero comincia a salire in direzione Alpe di Siusi, attraverso il Passo Duron (2187 m.); qui giunti prendiamo il 594 in direzione del rifugio Alpe di Tires 2439 m. (faticosa l'ultima parte, in totale 2h30 utilizzando il taxi). L'attacco della ferrata è dietro il rifugio, risalendo brevemente un piccolo ghiaione.

Si avanza in un canalone ghiaioso, tra il Gran Dente di Terrarossa e quello ad est, arrampicando su facili (bolli rossi) roccette aiutati in alcuni tratti dal cavo. Si giunge sulla vetta del Gran Dente di Terrarossa (2653 m. - 40 min.); di qui seguendo un breve tratto aereo di cresta non attrezzata, si comincia la discesa in direzione dell'evidente crinale roccioso di congiunzione con la Cima di Terrarossa, meta finale. Superato un arco di roccia naturale, si cala verticalmente lungo una grande pancia rocciosa: gli appigli ci sono anche se il cavo un po' lento puo' mettere in difficolta'. Si comincia a camminare lungo la cresta, spesso affilata e aerea nonchè priva di attrezzature, ma molto stimolante. Dopo circa un ora si giunge alla base della Cima di Terrarossa (2655 m.), e si comincia l'ascesa finale. Si sale diagonalmente verso sinistra sino a giungere sull'esposta cresta terminale (non completamente attrezzata) che si percorre sino in vetta. Da qui lungo normale sentiero si scende sino ad incrociare il segnavia 4 che porta al rifugio Alpe di Tires.

Il giudizio sulla difficolta dell'itinerario non è semplice; in quanto i tratti attrezzati non risultano particolarmente impegnativi; diverso è il discorso nei tratti di cresta sprotetti (numerosi) che possono mettere in seria difficolta' se inesperti. La maggior parte delle guide la giudica facile; personalmente credo non vada sottovalutata per i numerosi passaggi esposti in libera. La considero moderatamente difficile, piu' che per aspetti tecnici quanto per quelli psicologici. Anche qui il Gobbo non ha mancato di regalarci perle indimenticabili...come quando si è accasciato al suolo per un presunto ginocchio fuori posto (che attore!!), in un tratto di cresta decisamente aereo (il solito malato di protagonismo eh eh)!!

L'itinerario puo' essere accorciato partendo dall'Alpe di Siusi.

    Tecniche  5/10 
 Esposizione  7/10
 Impegno Fisico  7/10
 Panorami  7/10
 Disl. Salita  1325 m.
 Disl. Discesa  1325 m.
 Sviluppo  14.4 Km
 Durata  7h
 Aggiornata a  2008

 

TerraMap

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