Terza Cengia del Pogamagnon

PUNTA ERBING 2301 M.

PunteErbingItinerario spettacolare e di grande soddisfazione che percorre una bellissima cengia naturale che taglia le pareti meridionali della Testa di Bartolo, della Costa di Bartolo e della Croda Cestellis. Punto di partenza è la localita' La Vera - Brite de Curto (1284 m.) che raggiungiamo da Cortina d'Ampezzo (BL) percorrendo la SS51 in direzione Dobbiaco (BZ) per circa 3.6 km: sulla dx uno slargo con staccionata, pannello informativo dei sentieri e segnavia CAI. Ci incamminiamo lungo lo stradello che entra subito nel bosco (CAI 202) e dopo una breve risalita incrocia un'altro stradello (davanti a noi alcuni edifici di servizio della Prontogas) che seguiamo per qualche metro sulla dx fino a rinvenire i segnavia del CAI 202 che ci guidano sulla sx. Continuiamo a salire nel bosco, incrociando prima un ulteriore stradello (proveniente dalla localita' Codevilla) e successivamente il CAI 211. Insistiamo sul CAI 202 che sale deciso e faticosamente, uscendo dal bosco, ora tra ghiaie e mughi, sino ad incontrare il CAI 218 (frecce di legno con indicazione "Terza Cengia"). La traccia adesso prosegue portandoci alla base dell'erto canalone della Grava del Pomagagnon (itinerario di discesa dalla via ferrata Strobel). Giungiamo ad un bivio (1830 m.) : il CAI 202 continua a sx risalendo il detto canalone fino alla Forcella del Pomagagnon, mentre noi prendiamo a dx seguendo le indicazioni "Terza Cengia - per esperti"). Si avanza su traccia evidente su ghiaie ripide puntando alla base della verticale parete soprastante. Qui iniziamo a traversare verso dx rimanendo sotto le rocce, guidati da ometti e segnavia bianco-rossi fino all'inizio vero e proprio della cengia (circa 1935 m.). Si risale liberamente la prima parte fino ad uno spallone roccioso dove incontriamo la prima corda che ci fa superare in sicurezza un breve crinalino esposto. Adesso la cengia è piu stretta e marcata, in parte incassata nella parete. Inizialmente i mughi sulla dx mitigano molto la sensazione di vuoto. Incontriamo un breve passo piu' esposto, un traverso breve su placca rocciosa (attrezzato), in cui la cengia quasi si interrompe. Superato l'ostacolo la cengia torna comoda, sempre in ascesa diagonale, ma con un salto sulla dx che continua ad aumentare. I mughi cessano e si inizia ad avvertire di piu l'esposizione. I tratti piu' aerei sono ben attrezzati ma le corde non hanno soluzione di continuita'. Arriviamo cosi' a doppiare lo spigolo sud della Costa del Bartolo (circa 2150 m.). La cengia prosegue adesso  in discesa oltre lo spigolo calando sino alla base della gola tra la Costa del Bartolo e la Croda Cestellis. Adesso dobbiamo risalire una ripida rampa-cengia, rimanendo prevalentemente sul lato sx; l'ascesa è faticosa, su roccette (I°), terreno friabile e non attrezzata (salvo un breve tratto nei metri iniziali) ma senza particolari difficolta'. A circa due terzi la traccia traversa a dx per poi proseguire fino al culmine della rampa (circa 2225 m.); adesso la cengia riparte stretta ed incassata in parete, molto esposta ma tranquillamente camminabile. Giunti ad una piccola cavita' naturale le corde guidano lungo una breve rampa rocciosa (molto esposta) fino ad un intaglio di cresta (2225 m.) tra la Croda Cestellis e Punta Erbing, dove termina la Terza Cengia. Da qui una traccia evidente sulla dx consente, per ghiaie e qualche facile roccetta di raggiungere la vetta di Punta Erbing (ometto): impressionante il colpo d'occhio sull'ultimo tratto di cengia percorsa. Tornati all'intaglio iniziamo a scendere sulla dx per traccia su ghiaie a zig zag e piu' in basso superando qualche roccetta; piu' avanti iniziamo a traversare decisamente verso dx, lungo un sentierino in mezzo ai mughi, affrontando qualche breve saltino roccioso in discesa (I°) fino ad un ultimo ripido ma breve canalino (I°), ai piedi del quale terminano le difficolta'. La traccia prosegue con qualche saliscendi, tra rado bosco e mughi, sino a raggiungere la Forcella Zumeles (2072 m.). Da qui seguiamo il CAI 204 (indicazioni "Rifugio Mietres"), inizialmente all'interno di un erto canale con traccia a zig zag resa piu' stabile da traverse di legno. Usciti dal canale il CAI 204 segue un crinalino erboso per poi calare alla sua dx proseguendo su pendii prativi per poi entrare nel bosco ed intercettare l'ampio stradello coincidente con il CAI 211 (Pista Ciclabile), nei pressi di una radura in localita' Pousa de Zumeles (1724 m.). Prendiamo a seguire il CAI 211 sulla dx (occhio ai ciclisti troppo gagliardi!!) ignorando un primo bivio in localita' Bruja Pomagagnon (1600 m.) ed un secondo in localita' Ronco da Cjae (1420 m.). Oltre questo il CAI 211 inizia a calare con vari tornanti, mai troppo ripido., per poi riprendere a traversare verso dx, passando sopra l'ospedale di Cortina. Incontriamo infine il bivio con il CAI 202 che seguiamo sulla sx tornando in breve al punto di partenza.

NOTE: 

  • la difficolta' dei tratti attrezzati è elementare ma l'ambiente, l'esposizione ed il fatto che la corda non sia continua (pobabilmente anni fa lo era ancora      meno) lo rende un itinerario, secondo me, poco adatto a chi è alle prime esperienze. 
  • in molte relazioni viene indicato come punto di partenza l'Istituto Elioterapico Putti (localita' Codevilla), che è di fatto un ospedale. Non mi sembra            corretto lasciare l'auto nel parcheggio dell'istituto per poi andare a fare trekking. Oltretutto partendo da la localita' La Vera - Brite de Curto si "perdono"    solo 15 min.

             

 

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