Via Ferrata Franco Gadotti

CIMA DODICI 2446 M. - SASS AUT 2555 M.

GadottiMagnifico e solitario giro nel sottogruppo dei Monzoni! Itinerario al quale sono particolarmente affezionato in quanto fu una delle mie primissime ferrate! E poi dalla vetta di Cima Dodici si vede casa "mia"!!! Partenza da Pozza di Fassa: in auto si prosegue in direzione Val San Nicolo' ed all'altezza del campeggio Vidor e dell'albergo-ristorante Soldanella (1450 m.) poco prima di superare il ponte sul Rio San Nicolo', parcheggiamo in un evidente spiazzo. Da qui parte il 615 in direzione del Bivacco Zeni. Salita inizialmente nel bosco, molto ripida e faticosa. Dopo molti sbuffi si giunge in una zona con grossi massi dove il proseguimento è sbarrato da un da un risalto roccioso attrezzato (facile ma scivoloso se bagnato). Superato l'ostacolo ancora un po di faticosi zig-zag ed eccoci al Bivacco Zeni (2100 m.) posto su un terrazzino erboso al centro di un bell'anfiteatro racchiuso tra le imponenti pareti di Cima Undici, Punta Vallaccia sullo sfondo e Cima Dodici sulla dx. Poco sopra il bivacco (617) troviamo l'inizio delle attrezzature e la targa commemorativa; l'inizio presenta una traversata piuttosto esposta ma facile. Si prosegue per ripidi pendii erbosi e canalini ghiaiosi, alternati da tratti attrezzati. Incontriamo un breve camino e un saltino verticale da scendere (nell'anno relativo risultavano danneggiati alcuni appoggi per i piedi). Si giunge ad una focelletta (circa 2400 m.) che si affaccia su un bell'anfiteatro ghiaioso e dalla quale è ben visibile la prima vetta di giornata. Si cala di qualche metro, si traversa l'avvallamento e con un'ultima breve controsalita giungiamo alla sella erbosa che separa la cresta di Cima Dodici dal Sass Aut. Con breve deviazione a dx giungiamo alla croce di vetta. Tornati alla sella, proseguiamo in direzione del Sass Aut, trascurando il bivio dove stacca il 630 che ripidamente scende in direzione di Vigo di Fassa. Incontriamo nuovamente tratti attrezzati facili e risalendo un ultimo canalino roccioso sbuchiamo sui prati sommitali del Sass Aut. Dopo la doverosa e breve deviazione per la vetta (non segnalata da nessuna croce), torniamo sulla traccia (segnavia 630) che conduce sull'orlo di uno scosceso canalone inizialmente piuttosto terroso dove riprendono le attrezzature. Qui si incontrava il tratto piu' caratteristico dell'intero giro, ovvero il passaggio nel tunnel naturale del Buco del Diavolo. Oggi, in seguito a recenti interventi di manutenzione, le attrezzature passano esternamente. Alla base del canalone terminano le attrezzature, ma si continua a faticare! Affrontiamo varie controsalite su ghiaie per superare la Forcella Baranchie (2628 m.) e raggiungere il costone erboso della Costela (2550 m.). Si prosegue in lieve discesa sotto la parete di Punta Vallaccia per poi risalire (l'ultima risalita di giornata!!!) all'omonima Forcella (2468 m.) dove parte il 615 lungo il ripido ghiaione ma di grande soddisfazione in quanto dotato di ottima ghiaia! In breve torniamo al Bivacco Zeni e da qui, seguendo l'itinerario di andata, scendiamo al punto di partenza. Segnalo come alternativa (discretamente piu' soft!) per raggiungere il bivacco, la possibilita' di proseguire in auto, giunti al campeggio Vidor, sempre verso la Val San Nicolo' e, una volta in prossimita' della Malga Crocifisso, parcheggiare l'auto. Da qui prendere il bus navetta per la Malga Monzoni dalla quale, con il 635, ci ricongiungiamo con il 615 proprio poco prima della bastionata roccioso attrezzata poco sotto il Bivacco. Gran giro con poche difficolta' tecniche ma molto lungo e faticoso.

Gallery Gadotti