Monte Tambura Cresta NE (Anello da Campocatino)

TAMBURA 1895 M.

TamburaNESalita alla Tambura dalla solitaria e poco battuta cresta NE. Punto di partenza è la localita' di Campocatino, nel comune di Vagli Sotto (LU), una splendida oasi prativa a circa 1000 m. di quota, diventata Oasi Naturale della LIPU dal 1991. Per raggiungere Campocatino, proveniendo dalla Garfagnana, seguiamo da Lucca la statale in direzione di Castelnuovo Garfagnana; proseguiamo sulla SS445 fino a Poggio, dove svoltiamo seguendo le indicazioni per Vagli, da cui in breve si giunge al punto di partenza (buona possibilita' di parcheggio). Lasciamo l'auto nel primo spiazzo, nei pressi di una statua della Madonna. Ci incamminiamo tra le tipiche costruzioni in pietra, passiamo a fianco del rifugio-ristorante e ad una curiosa statua dedicata a David Bowie, (protagonista nel 1991 del film "Il Mio West" girato appunto in gran parte qui) sino ad imboccare il CAI 177, in direzione del Passo della Tombaccia (1360 m.). La traccia entra nel bosco e sale piu' decisa; superato il valico (dove parte la cresta del Grondalpo alla vetta della Roccandagia), il 177 cala sovrastando le cave dell'Acqua Bianca. Si incontra un primo tratto attrezzato, che si supera senza problemi. La traccia ci guida all'ingresso della Carcaria, la grande conca ai piedi del versante N della Tambura. In alcuni tratti, la traccia taglia in traverso facili placche rocciose, puntando al Passo della Focolaccia. Prima che il 177 cambi decisamente direzione, un ometto e alcuni segnavia blu (oltre che una chiara traccia) indicano il punto dove abbandonare il sentiero per puntare alla gia' visibile Sella della Roccandagia (1653 m.). Si sale in ambiente splendido su ripidi pendii e rocce, guidati dai vari segnavia blu, sino a giungere sotto l'ultimo ripido pendio di paleo che ci deposita sulla sella. Da qui il colpo d'occhio è spettacolare, specialmente sulla Roccandagia; dalla sella i segni blu guidano nell'ultimo tratto di ascesa alla vetta lungo la normale. Noi puntiamo alla nostra dx dove inizia la cresta NE della Tambura (nessuna traccia ne indicazione). Il primo rilievo lo aggiriamo in basso (da verificare se possibile la salita e discesa dalla sella); successivamente risalendo un canalino di paleo possiamo tornare sul filo. Lo si segue adesso sino ad incontrare dei caratteristici pilastrini scuri, che vanno aggirati a dx. Per tornare sul filo si affronta un ripido canalino detritico (I) superato il quale non abbandoneremo piu' la cresta sino in vetta. Si prosegue senza particolari difficolta', essendo òa cresta quasi completamente camminabile e mai patemica. Poco prima della vetta un altro breve risalto di I ci obbliga ad usare le mani. Superata questa ultima modesta difficolta' siamo in vetta. Da qui scendiamo con il CAI 148 in direzione del Passo della Tambura (1622 m.), dove svoltiamo a sx e seguendo la Via Vandelli caliamo in direzione della Valle di Arnetola (CAI 35). Dopo molti tornanti incontriamo la marmifera nella zona delle Cave Pallerino. Qui ci immettiamo sul 147 che con un lungo traverso principalmente all'interno del bosco, senza particolari dislivelli, ci riporta a Campocatino. Da segnalare all'inizio del 147 un breve tratto attrezzato che richiede un minimo di attenzione. Poco prima di giungere al punto di partenza, abbiamo deviato per una breve digressione all'eremo di San Viviano (indicazioni "Eremo di San Viviano"), situato a 1090 m. incassato in una parete rocciosa detta "Il Salto del Cane". Anello faticoso ma di notevole soddisfazione e privo di particolari difficolta' sia tecniche che psicologiche.

 

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