Via Ferrata delle Trincee

MESOLA 2727 M.

Prova1Itinerario breve ma molto impegnativo! Il punto di partenza è Arabba, dove si prende la funivia che sale a Porta Vescovo. Dalla stazione di arrivo (2478 m.- rifugio Gorza), si segue le indicazioni del 680, direzione rifugio Padon, sino ad un bivio, dove una scritta su un masso indica la ferrata. Si sale per ripide serpentine raggiungendo l'attacco della via (2570 m.). Un avvicinamento cosi' indolore permette di concentrare tutte le proprie forze lungo il terribile passaggio iniziale. L'attacco è un test selettivo spietato; i primi 40 metri sono assolutamente verticali e totalmente poveri di appigli. La nera pietra vulcanica che caratterizza la catena del Padon si rivela decisamente ostica per arrampicare. Il cavo è molto teso e gli ancoraggi sono posti a breve distanza, ma rimane comunque un tratto molto difficile. Superato questo passaggio le difficolta' diminuiscono. Nella parte superiore della parete la via prosegue salendo diagonalmente le lisce placche che conducono sulla stretta cresta rocciosa, da cui si gode un bel panorama sul ghiacciaio della Marmolada. Si prosegue sulla cresta, traversando anche un suggestivo ponte sospeso e proseguendo in saliscendi sino alla Mesola (2727 m.). Proseguendo da segnalare almeno due passaggi in discesa decisamente esposti e difficili, anche se niente a confronto di quanto si affronta all'attacco. Si giunge ad una sella dove di fatto è possibile interrompere l'ascesa seguendo le indicazioni per Porta Vescovo. Proseguendo invece l'itinerario si continua su un alta via, vecchio percorso del '15-'18, snodandosi sinuosamente tra le caratteristiche guglie delle Crepes de Padon. Dopo circa 2 h. si giunge al bivacco Bontadini (2552 m.), sopra il Passo Padon. Poco prima del bivacco, si incontra una fitta rete di cunicoli scavati durante la prima guerra mondiale da percorrere con torcia seguendo i rifrangenti (tenetevi il caschetto...pericolo di dolorose craniate inaspettate!!!). Scendendo lungo il 636 in direzione del passo incontriamo il bivio con il 680 che  consente di tornare a Porta Vescovo costeggiando la catena del Padon e chiudendo l'anello. In totale servono 5.30 h per l'intero giro. In molte guide la ferrata delle Trincee viene indicata come una delle piu' impegnative delle Dolomiti. In realta' il tratto chiave è rappresentato dai 40 metri iniziali, dopo i quali risulta tutto molto piu' abbordabile. Occorre sottolineare che, se non altro, arriverete ad affrontarlo nel pieno delle forze, e comunque, male che vada, percorrerete soltanto pochi metri prima di tornare indietro. Cio' che mette davvero in difficolta' è la mancanza assoluta di una traccia di salita; si tratta letteralmente di tirarsi su di braccia tenendo i piedi in aderenza sulla parete e riprendendo fiato nei pochi punti in cui qualche appoggio artificiale ci consente una tregua. Memorabili le imprese della Gatta, le cui chiacchere e brontolii vari difficilmente potranno essere dimenticati dalla povera guida che ci ha accompagnato!!!

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