Via Ferrata Paolin Piccolin

CIMA D'AUTA ORIENTALE 2624 M.

AutaUna delle poche ferrate precedenti al 2006 che ho voluto inserire; probabilmente perchè non so quando tornero' a percorrerla, certamente dovrei cercare altri compagni eh eh! A parte gli scherzi, si tratta di un giro splendido in zona poco battuta e molto selvaggia; itinerario comunque discretamente faticoso con una ferrata di media difficolta'. Partenza da Colmean (1270 m.), raggiungibile in auto dalla statale che collega il Passo San Pellegrino a Falcade. La strada termina in uno slargo dove si puo' comodamente parcheggiare l'auto. Ci incamminiamo sull'ampio sentiero 689 che con moderata fatica conduce al rifugio Baita dei Cacciatori (1750 m.) e, proseguendo, alla vicina Baita Giovanni Paolo I (1900 m. - che noi abbiamo trovato chiusa). L'ambiente gia' qui è notevole, con sopra le nostre teste le svettanti Cime dell'Auta e tanto verde intorno a noi. Proseguendo sul 696 la salita si fa ripida, uscendo dal bosco e inerpicandoci lungo un faticoso ghiaione che scende dritto dalla Forcella Medil; si incontra un bivio dove continuiamo sulla sx, abbandonando il 696, giungendo all'attacco della via (targa metallica). Numerosi incontri con ungulati vari lungo la salita, assolutamente solitaria! Il primo bastione giallastro da risalire è abbastanza erto, ma tra staffe e scalette (benchè a volte senza annesso cavo), la progressione è piu agevole di quanto sembri dal basso. Segue un bel camino dove il Gobbo ha potuto esibire una coreografica e alquanto esagerata spaccata, al quale seguono alcune brevi e facili paretine. Terminata questa prima parte la difficolta' si abbassa e giungiamo alla Forcella di Medil (2470 m.). Seguiamo la traccia a dx che conduce rapidamente sotto la parete della Cima dell'Auta Orientale. Quasi subito si incontra un corta e traballante scaletta, che richiede un paio di passi in aderenza per acciuffare il primo scalino. Le corde proseguono su belle placche appoggiate, un po esposte e povere di appigli, ma comunque mai troppo impegnative. Poco sotto la vetta si trova un bivio: a sx si prosegue direttamente per la discesa, mentre a dx si raggiunge rapidamente la croce di vetta (2624 m.). Vale la pena ricordare che i miei sfaticatissimi compagni volevano rifiutarsi di salire i pochi metri per giungere alla croce....giammai!eh eh. Torniamo al bivio sotto la vetta e iniziamo la discesa, ripida e a tratti attrezzata. Atterrati su un pianoro verde si trova un bivio: a dx un sentierino attrezzato riporta alla base del ripido canalone ghiaioso salito in precedenza e di li a Colmean, passando per la Baita dei Cacciatori. Noi abbiamo invece proseguito sul pianoro (splendido! Benche' fui inseguito da un'inquietante stambecco con un corno solo!) seguendo il 696 fino alla Forcella dei Negher e da qui abbiamo preso il 687 che scende ripido sino ad incontrare, sul limitare del bosco, il ricovero d'emergenza Baita Col Mont (1854 m.). Proseguendo, adesso in mezzo al bosco, si giunge allo spiazzo di Colmean dove avevamo parcheggiato l'auto. Giro grandioso che spero vivamente di rifare un giorno per poter fare foto all'altezza della bellezza degli ambienti!

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