Via Ferrata dell'Antermoia

CATINACCIO D'ANTERMOIA 3004 M.

Prova1 Itinerario lungo e faticoso che porta a conquistare la vetta piu' alta del Catinaccio. Punto di partenza Pera di Fassa dove parte il bus navetta che conduce al rifugio Gardeccia (1949 m.). Qui giunti si comincia a camminare in direzione del rifugio Vajolet (2243 m.) che si raggiunge in 40 minuti, su il largo e frequentato sentiero 546. Si continua a faticare, segnavia 584, proseguendo in direzione del rifugio Principe (2600 m.), situato proprio sotto la parete ovest dell'Antermoia, al quale arriviamo dopo circa 1h15 di costante salita, mai troppo dura (memorabili comunque le sceneggiate della Cialda...). Dal piccolo e caratteristico rifugio, parte una traccia su ghiaione che con ripidi zig zag, porta in 10 minuti, all'attacco della via. Si attacca traversando in orizzontale, sino ad un ampio canale, che si risale, senza troppa difficolta'. Nella parte alta, si sbuca in esposizione sull'evidente intaglio che segna diagonalmente la parte bassa della parete. Ci si abbassa di pochi metri (scaletta metallica) per poi ricongiungerci con il sudetto intaglio che diventa piu' largo, con un passaggio non difficile ma esposto (visibile chiaramente dal rifugio). Si continua a salire in diagonale sino ad una spalla, proprio sopra il passo Antermoia. Da qui la via svolta verso sinistra salendo diagonalmente la parete, alternando brevi e facili roccette a tratti di sentiero, regalando splendidi panorami. Si giunge sulla cresta sommitale; qui le attrezzature terminano, ma per raggiungere la croce occorre continuare lungo la cresta stessa. Si tratta di una trentina di metri, ma decisamente aerei e privi di assicurazione. Dopo essersi riposati e aver gustato lo splendido panorama, sia della vallata del Vajolet sia, sul versante opposto, della conca dell'Antermoia (laghetto omonimo) , si comincia la discesa lungo l'altra via ferrata (versante est). Inizialmente su gradini metallici (esposti), per poi seguire diagonalmente un sistema di cengie che taglia la parete. Non vi sono difficolta' particolari, e soltanto nel tratto terminale si trova un passaggio un poco piu' ripido (con scaletta metallica). All'uscita della via, nella Conca dell'Antermoia (2550 m.), si giunge ad un bivio: seguiamo il sentiero 584 che con modesta perdita di quota, si ricongiunge con quello di salita al passo Antermoia (2769 m.). Dal Passo, si scende al rifugio Principe (sempre 584) e poi, seguendo l'itinerario del'andata, si torna al rifugio Gardeccia (ultimo bus navetta alle 18.30). Il giro richiede circa 7h, ed e' abbastanza faticoso; anche la ferrata stessa e' decisamente faticosa pur se priva di difficolta' tecniche. Merita sicuramente molta attenzione il tratto di cresta finale, che richiede assenza di vertigini e passo fermo. In definitiva e' classificabile come una ferrata di media difficolta', sebbene il giro in se richieda una buona condizione fisica.

 

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