Mont'Alto e Sullioni (Anello da Retignano)

MONT'ALTO 913 M. - SULLIONI 1002 M.

MontaltoSalita a due cime minori nelle Apuane Meridionali che, a dispetto delle altezze modeste, regala comunque una bella esperienza escursionistica, con tratti di ravanata in puro stile apuano. La giornata purtroppo è stata avara di panorami causa stabili nuvole basse che hanno tenuto nascosto le pareti del Corchia e della Pania della Croce che per l'occasione erano di "bianco vestite" (1 Aprile!). Il punto di partenza dell'anello è il piccolo borgo di Retignano (410 m.), frazione del Comune di Stazzema (LU). Parcheggiata l'auto nel poco spazio disponibile nella parte alta del paese, ci incamminiamo per un breve tratto sull'asfaltata dal quale siamo venuti per poi scartare subito sulla dx, in salita, seguendo le indicazioni (scarse) del CAI 123 (ormai ex sentiero) e lasciandoci la bella Chiesa di San Pietro sulla sx, in basso. Il sentiero passa a fianco di alcuni recinti con cavalli dopo i quali troviamo un bivio: teniamo la dx continuando a salire con ampi tornanti, in zona ricca di terrazzamenti, in direzione della Croce che domina Retignano (a sx invece continua il 123, in direzione del Passo dell'Alpino). Qui giunti, prendiamo la traccia non segnata, ben evidente, che parte nei pressi dei tavoli di legno in prossimita' della croce. Seguiamo adesso il crinale del Poggio del Castello, in direzione del Mont'Alto. La via non è sempre evidente e tanto meno la deviazione per la vetta del Mont'Alto. Noi ci siamo aiutati con il gps e giunti ad incrociare l'evidente traccia che probabilmente coincide con il 123, abbiamo salito a vista sino a giungere brevemente fuori dal bosco, sul crinale dove compaiono sbiaditi segni blu. Aggiriamo alla base le rocce che caratterizzano una cima minore della cresta, per poi salire un ripido canalino e giungere ad una sorta di sella. Attacchiamo le roccette alla nostra dx (I in leggera esposizione) e giungiamo in vetta (913 m.) Torniamo sui nostri passi ma invece di scendere nuovamente nel bosco per riprendere il 123 , seguiamo la labile traccia che prosegue sul crinale in direzione del Sullioni. La zona è caratterizzata da diverse cavita naturali. Qualche segno rosso appare ogni tanto, ma prevalentemente l'orientamento è a vista. Raggiungiamo una sella, sotto la vetta del Sullioni, dove incrociamo nuovamente il sentiero 123 proveniente da Retignano; la traccia aggira la montagna sulla sx, su terreno abbastanza infido. Una sbiadita freccia rossa e alcuni vecchi segni guidano in ripida salita in direzione del crinale del Sullioni. Ben presto segnavia e traccia spariscono; si sale a vista su terreno ripidissimo ed infido (impegnativo specialmente se bagnato). Poco sotto la cresta scorgiamo un segno bianco rosso; scartiamo a dx ed in breve siamo sulla vetta del Sullioni. Seguiamo la rocciosoa cresta in direzione del Passo dell'Alpino, in leggera esposizione, in posizione molto panoramica. Caliamo sino a giungere ad una sorta di foce, detta Le Scalette. Qui la traccia aggira sulla dx un risalto irto del crinale sino a portarsi alla base di un ripido ed infido canalino (segno rosso su un albero). Lo si risale e in successione ne troviamo altri 2, piu corti e facili. Sbuchiamo infine su prati e pur senza traccia ne segnavia, continuiamo senza difficolta' in direzione del Passo dell'Alpino. In breve, incrociamo il segnavia 122 che sale da Pruno. Lo seguiamo, in discesa, superando varie Marginette e vecchi alpeggi, in ambiente ameno, tra mulattiere nel bosco e ruscelli. Sbuchiamo sulla strada asfaltata; tagliando vari tornanti e seguendo i segnavia (non sempre presenti) puntiamo in direzione di Volegno che raggiungiamo sbucando poco sopra la chiesa. Qui incontriamo i segnavia rossi del Sentiero Alta Versilia (SAV). Usciamo dal paese e sempre su agile e bella mulattiera, superando alcune vecchie cave abbandonate, iniziamo il lungo ritorno verso Retignano. Transitiamo sotto le belle pareti del Mont'Alto, con vari sali scendi, sino ad uscire proprio in prossimita' del parcheggio di Retignano dove abbiamo lasciato l'auto. Gran parte di questo anello si svolge su labili tracce o ex sentieri ormai abbandonati, quindi è richiesto un certo orientamento. Non ci sono particolari difficolta' ma spesso si ha a che fare con terreno davvero infido che richiede molta attenzione. Su molte carte la quota del Sullioni non è riportata.

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