Serra della Cocca e Cimetta (Anello da Renara)

CIMETTA 790 M.

TavoleCrestaSudBell'anello in una delle zone piu' selvagge delle Apuane, in ambiente aspro e selvaggio. Punto di partenza è la Valle di Renara, che raggiungiamo in auto uscendo dall'A12 all'altezza di Massa, per poi seguire le indicazioni per i paesi di Canevare e Guadine, percorrendo Via della Bassa Tambura, sino al piccolo borgo di Gronda; qui abbandoniamo la strada principale per svoltare a dx nei pressi di un ponte che valichiamo, per poi continuare per circa 1.5 km su stradello asfaltato, al termine del quale parcheggiamo a bordo strada. Proseguiamo a piedi sullo stradello adesso sterrato (siamo sul CAI 42) e giungiamo nella zona delle Cave di Renara (310 m.). Nei pressi di un edificio abbandonato lasciamo il segnavia i CAI a dx e prendiamo a sx (indicazione Lizza della Monorotaia). Pur non segnata, la via da seguire è evidente; nel tratto iniziale risulta ancora in parte asfaltata. Ci addentriamo nel Canale della Buchetta, superando una zona di grossi massi e pozze d'acqua; in questo tratto la via di lizza risulta fortemente degradata, ma l'orientamento rimane elementare. Alla nostra sx si comincia a delineare l'ardito percorso della Lizza della Monorotaia che risale lungo il Fosso del Chiasso. A quota 543 m. parte la Monorotaia, caratterizzata dai suoi 2500 gradini; all'inizio la pendenza non è eccessiva ma, superato il punto in cui confluisce il Fosso della Piastrella, l'inclinazione aumenta. Percorriamo un breve tratto di questa parte piu' ripida sino ad incontrare l'indicazione su un masso (recente) "Sentiero dei Cavatori - per esperti". Scartiamo quindi a dx seguendo bolli rossi e guadagnando quota su un antico sentiero di cavatori e i resti della vecchia Lizza di Piastrella, su tracciato erto e moderatamente esposto ma non difficile. Un ultima cengetta rocciosa ci conduce in un bel punto panoramico a cavallo tra il Fosso del Chiasso e quello di Piastrella. Proseguiamo con minore difficolta' sino a confluire nuovamente sulla Lizza della Monorotaia, ormai fuori dal tratto piu' ripido. In alto a dx vediamo il continuo dell'ardita via di Lizza e i ruderi di un edificio di cava, situato in posizione spettacolare. Abbandoniamo la Lizza della Monorotaia, seguendo i bolli rossi che puntano in direzione della Focola del Vento (gia' visibile l'edificio della Cabina Elettrica). Giunti all'altezza di un evidente muro di contenimento in prossimita' di ruderi di un altro edificio, abbandoniamo i bolli rossi, scartando a sx lungo una evidente traccia che sale diagonalmente sino a portarci sul crinale della Serra della Cocca (nessun segnavia, ricovero di pastori sul crinale, circa 1120 m.). Colpo d'occhio spettacolare, nella giornata in questione arricchito ulteriormente da un velo di neve caduto i giorni precedenti. Adesso cominciamo a scendere seguendo il crinale appena raggiunto; nel primo tratto una vaga traccia passa leggermente sotto il filo. Giunti ai resti di un secondo ricovero di pastori, insistiamo seguendo il filo roccioso, bello e panoramico. L'esposizione è moderata e non ci sono eccessive difficolta. Incotriamo due risalti rocciosi che aggiriamo a sx ed un terzo che aggiriamo a dx (qualche passo di I). La cresta adesso cala in direzione dell'evidente elevazione della Cimetta. In questo tratto il crinale è un po piu' degradato e la presenza di qualche arbusto e detriti richiede un po' di cautela, ma sempre senza particolari difficolta'. Giunti ai piedi della Cimetta, lasciamo per breve tempo gli zaini e facciamo una rapida digressione sulla vetta. Il percorso non è segnato ma evidente; si prosegue lungo la cresta leggermente esposta per poi salire un ultimo tratto che richiede maggiormente l'uso delle mani (I) sino al punto piu' alto. La vetta è caratterizzata da un grosso masso, la salita del quale presenta un breve passo leggermente piu' impegnativo (max II). Tornati sui nostri passi, recuperiamo gli zaini e caliamo a dx in direzione di un evidente saggio di cava ed alcuni blocchi di marmo abbandonati. Alla sx di questi rinveniamo una traccia che transita ai piedi della Cimetta. Raggiunta una spalla rocciosa, seguiamo ancora le vaghe tracce di un sentiero di cavatori, in parte scalinato che scende erto per poi traversare a sx e giungere ad un'altra cava abbandonata poco sotto la Foce della Cimetta. Da qui una traccia prosegue in direzione della Penna Rossa, mentre noi imbocchiamo il sottostante Canal Fecorino, caratterizzato da un lungo ravaneto. Una traccia evita il passaggio sugli scomodi massi, costeggiando il canale a sx, su costola erbosa tra gli alberi e con vari zig zag ci consente di scendere agevolmente. Nella parte bassa confluiamo nuovamente nel ravaneto e rinveniamo una sequenza di ometti che ci indica il percorso migliore sino ad immetterci sui resti di una vecchia camionabile. Fuori dalle difficolta', seguiamo la camionabile sino a raggiungere l'asfaltata che sale verso Resceto. La percorriamo in discesa, in direzione di Gronda e da li, attraversando il ponte gia' incontrato all'andata, torniamo al punto di partenza (circa 3 km di asfaltata in totale). 

 

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